domenica 29 agosto 2010

GP Belgio: Hamilton senza rivali a Spa

Che Lewis Hamilton fosse il pilota più in forma sul circuito di Spa Francorchamps lo si era capito fin dalla qualifiche in cui solo uno scroscio di pioggia defraudava il pilota inglese della pole position. Basti dire che nell'ultimo giro della sessione finale (la "Q3") Lewis è riuscito a staccare, sul bagnato, un tempo di soli 85 millesimi di secondo più lento della pole di Webber (ottenuta sull'asciutto).
L'andamento del Gran Premio ha rispettato il copione di tutto il weekend con continua alternanza tra condizioni di asciutto e bagnato, che ha vivacizzato non poco la gara. Hamilton ha preso il comando con la sua McLaren fin dalla prima curva e non lo ha più lasciato fino alla bandiera a scacchi, riuscendo ad evitare le innumerevoli insidie presentate dalla anomala gara, compreso un fuori pista negli ultimi giri che deve aver causato sudori freddi al pilota britannico.
Alle sue spalle Webber (Red Bull) e Kubica (Renault) si sono dimostrati i più solidi avversari, pur senza impensierire mai il leader della competizione, con il polacco costretto a cedere il secondo posto all'australiano per un errore ai box.
Ai piedi del podio è giunto il ferrarista Felipe Massa, autore di una gara diligente, davanti ai bravi tedeschi Sutil (Force India) e Rosberg (Mercedes), entrambi molto aggressivi sul tecnico tracciato di Spa. Ancora una volta a punti il giapponese Kobayashi su Sauber, ottavo dietro a Michael Schumacher (Mercedes).
Sebastian Vettel su Red Bull ne ha combinate un pò di tutti i colori, causando la collisione che metteva fuori gioco la McLaren di Button. A essere onesti la conseguente penalizzazione di "drive-thru" è sembrata piuttosto immotivata, vista l'evidente mancanza di intenzionalità di quello che è apparso chiaramente come un errore di guida da parte del tedesco. La prima guida Ferrari, Fernando Alonso, non è mai stato in gara, sia per la posizione di partenza (decimo in griglia) sia per le successive vicissitudini di gara, concretizzatesi in un tamponamento da parte di Barrichello, ed in un conclusivo errore di guida che lo costringeva al ritiro.
La pista di Spa si rivela ancora una volta capace di esaltare i talenti più puri, al di la di condizioni atmosferiche che non hanno modificato più di tanto le strategie (come era invece avvenuto, per esempio, in Cina), e di indurre all'errore chi non mantiene i nervi saldi. Purtroppo sono sempre meno i circuiti con queste caratteristiche in un calendario letteralmente invaso dalle anonime piste progettate dall'Ingegner Tilke.

F.1 Belgian Grand Prix 2010 (Spa - Francorchamps)
1. Hamilton McLaren-Mercedes 1h29m04.268s
2. Webber Red Bull-Renault +1.571
3. Kubica Renault +3.493
4. Massa Ferrari +8.264
5. Sutil Force India-Mercedes +9.094
6. Rosberg Mercedes +12.359
7. Schumacher Mercedes +15.548
8. Kobayashi Sauber-Ferrari +16.678
9. Petrov Renault +23.851
10. Alguersuari Toro Rosso-Ferrari +29.457
11. Liuzzi Force India-Mercedes +34.831
12. De la Rosa Sauber-Ferrari +36.019
13. Buemi Toro Rosso-Ferrari +39.895
14. Hulkenberg Williams-Cosworth +1 lap
15. Vettel Red Bull-Renault +1 lap
16. Kovalainen Lotus-Cosworth +1 lap
17. Di Grassi Virgin-Cosworth +1 lap
18. Glock Virgin-Cosworth +1 lap
19. Trulli Lotus-Cosworth +1 lap
20. Yamamoto HRT-Cosworth +2 laps

Classifica Campionato Mondiale Piloti
1. Hamilton 182
2. Webber 179
3. Vettel 151
4. Button 147
5. Alonso 141
6. Massa 109
7. Kubica 104
8. Rosberg 102
9. Sutil 45
10. Schumacher 44
11. Barrichello 30
12. Kobayashi 21
13. Petrov 19
14. Liuzzi 12
15. Hulkenberg 10
16. Buemi 7
17. De la Rosa 6
18. Alguersuari 4

Classifica Campionato Mondiale Costruttori
1. Red Bull-Renault 330
2. McLaren-Mercedes 329
3. Ferrari 250
4. Mercedes 146
5. Renault 123
6. Force India-Mercedes 57
7. Williams-Cosworth 40
8. Sauber-Ferrari 27
9. Toro Rosso-Ferrari 11

domenica 22 agosto 2010

Lauda: la Ferrari merita una ulteriore sanzione

L'ex pilota di Formula 1, tre volte campione del mondo, Niki Lauda ha recentemente dichiarato al sito ufficiale formula1.com che si aspetta dal prossimo consiglio mondiale una punizione esemplare ai danni della Ferrari per l'episodio degli ordini di scuderia impartiti ad Hockenheim.
"Ci sono due modi per un team di correre in Formula 1" ha detto l'austriaco "Se scegli un approccio politico, stai seguendo il modello Ferrari. Oppure puoi dare a entrambi i piloti le stesse opportunità ed al pubblico uno spettacolo eccitante, come sta facendo la Red Bull, lasciando che i propri piloti competano tra loro".
"Quello che hanno (la Ferrari) fatto ad Hockenheim" continua Niki "infrange tutte le regole. O le regole si cambiano oppure tutti le devono seguire. Quello che hanno fatto è sbagliato e hanno ricevuto una immediata sanzione, e sono sicuro che riceveranno una ancor più pesante punizione dal Consiglio Mondiale".

martedì 10 agosto 2010

Red Bull e Ferrari: Le ali che "piegano" il regolamento

Come promesso, approfittiamo della pausa estiva del Mondiale per approfondire la spinosa questione delle "ali flessibili" che sta coinvolgendo i team Red Bull e Ferrari. Per farlo con un minimo di rigore, partiamo dalle regole.
Il regolamento tecnico della Formula Uno prescrive che la struttura principale delle ali anteriori debba essere situata a non meno di 85 millimetri dal suolo. In più, nell'articolo 3.15 viene specificato che qualunque appendice aerodinamica deve essere assicurata in maniera "rigida" al corpo della vettura e "deve rimanere immobile" rispetto a questo.
Veniamo ora ai fatti contestati: diversi filmati hanno evidenziato come le ali anteriori di Red Bull e Ferrari arrivino in particolari condizioni di utilizzo ad essere ben più vicine al suolo degli 85 millimetri prescritti. Addirittura, in presenza di forte carico aerodinamico, le bandelle laterali delle ali possono arrivare a toccare l'asfalto (come rivelato dallo sviluppo di scintille) sigillando la vettura a terra e generando il ben noto "effetto suolo".
Ricordiamo ai più giovani che tale fenomeno venne ricercato e sviluppato con tenacia dai costruttori di monoposto negli anni '70 e '80, grazie ad escamotages come le "minigonne", perchè potenzialmente foriero di grandi incrementi prestazionali, ed è stato successivamente messo al bando perchè giudicato estremamente pericoloso.
Senza addentrarci troppo nel tecnico, e semplificando molto, l'effetto suolo veniva raggiunto grazie a due elementi fondamentali: un fondo "ad ala rovesciata" per generare depressione aerodinamica sotto la vettura, e delle bandelle laterali (le minigonne, appunto) per isolare il flusso d'aria al di sotto della monoposto dalle turbolenze laterali e sigillare la vettura al suolo. Con l'introduzione del "fondo piatto" e la messa al bando delle minigonne l'autorità sportiva mise fine a questo capitolo di sperimentazione estrema.
In realtà l'effetto suolo non è del tutto scomparso dalla Formula 1 e gli odierni estrattori di flusso posteriori con le relative canalizzazioni sono una eredità di tale ricerca, generando un blando effetto di "risucchio" della vettura verso l'asfalto.
Tornando agli alettoni anteriori di Red Bull e Ferrari, le due squadre hanno ottenuto questo avvicinamento al suolo delle appendici grazie all'utilizzo di materiali più flessibili rispetto alla concorrenza. Il flusso d'aria che investe la vettura in movimento piega le ali (perchè sono deportanti, ovvero inclinate verso l'alto) avvicinandole al suolo e massimizzando il carico aerodinamico e l'aderenza dell'avantreno.
Impossibile determinare l'entità del vantaggio apportato da tale soluzione ma dati empirici suggeriscono che siamo ben oltre i benefici prodotti, ad esempio, dal sopravvalutato "f-duct". Martin Whitmarsh della McLaren suggerisce che si possa ricavare un punto di "downforce" ogni millimetro di abbassamento, il che vorrebbe dire un vantaggio di ben un secondo al giro per appena 25-30 millimetri di abbassamento. Per quanto tale stima possa apparire esagerata bisogna ammettere che Red Bull e McLaren mostravano prestazioni del tutto simili fino al Gran Premio di Silverstone, mentre in Ungheria la Red Bull ha improvvisamente scavato un divario "mostruoso" che si avvicinava ai 2 secondi al giro nei confronti delle McLaren. La stessa Ferrari che aveva mostrato prestazioni simili o poco inferiori rispetto al team inglese ha trovato in Germania ed in Ungheria un discreto margine cronometrico sulle McLaren. E non si è trattato di un calo prestazionale del team di Woking che ha mantenuto più o meno lo stesso vantaggio nei confronti di Mercedes, Renault e Williams.
Dal momento, quindi, che le ali flessibili sembrano svolgere un ruolo fondamentale negli equilibri del campionato, gli avversari di Red Bull e Ferrari vogliono ora avere una parola definitiva in merito dalla FIA prima di dedicare preziose risorse allo sviluppo di tale soluzione. Norbert Haugh della Mercedes ha dichiarato di voler solo essere sicuro che Charlie Whiting della FIA approvi questo tipo di sviluppo e che non intenda cambiare le regole dopo che anche gli altri team lo avranno implementato, perchè sarebbe un immane spreco di denaro e risorse in genere.
Noi spettatori non possiamo che stare a guardare questa Formula 1 che sembra rimescolare le carte ad ogni nuovo colpo di scena tecnico e sportivo. Se da un lato sono sempre propenso ad applaudire la genialità che porta lo sviluppo tecnico verso nuove frontiere (come dimenticare l'apporto di menti brillanti come Colin Chapman), dall'altro devo ammettere che questo episodio delle ali flessibili potrebbe aprire scenari inquietanti: sembra infatti che una monoposto di Formula 1 in movimento possa non rispettare specifiche che sono invece soddisfatte da ferma... era il principio che mosse proprio Colin Chapman ad introdurre il "doppio telaio", che però venne immediatamente bandito.

domenica 1 agosto 2010

GP Ungheria - Dominio Red Bull: solo una penalità impedisce la doppietta

Il week end del Gran Premio di Ungheria è stato caratterizzato dai dubbi di regolarità delle ali anteriori flessibili di Ferrari e Red Bull che permettono alle bandelle laterali di scendere ben al di sotto del limite regolamentare di 88 mm dal suolo. Le Red Bull hanno volato a Budapest ma è la prestazione delle Ferrari a suggerire la portata del vantaggio che queste appendici darebbero. Le Red Bull, infatti, sono le migliori monoposto dall'inizio del campionato mentre la Ferrari è improvvisamente giunta, nelle ultime due gare, a livelli di competitività nettamente superiori al suo standard delle prime 10 gare. Delle ali flessibili parleremo diffusamente nei prossimi giorni, approfittando della pausa estiva del campionato.
Lo svolgimento del Gran Premio di Ungheria è stato condizionato, nel bene e nel male, dalla situazione di safety car occorsa nella prima parte di gara. Vettel optava per entrare immediatamente ai box, come la maggior parte dei concorrenti, mentre Webber, che era rimasto imbottigliato dietro ad Alonso, decideva di restare in pista con le gomme morbide. Incredibilmente l'australiano sarebbe poi riuscito a compiere più di 40 giri con tali coperture, riuscendo a raggiungere un vantaggio tale da permettergli di effettuare agevolmente il proprio pit stop e di vincere la gara in tutta tranquillità. E sarebbe stata doppietta Red Bull se il giovane e ingenuo Vettel non avesse infranto la regola che prevede il mantenimento di meno di 10 lunghezze dalla vettura precedente in regime di safety car, incappando in un "drive-thru".
Anche in questa occasione i commentatori Rai non hanno mancato di mostrare la loro incompetenza e partigianeria, ipotizzando un gioco di squadra tra i due volto a favorire la fuga di Webber. La realtà, nota a tutti, è che i due alfieri Red Bull sono in lotta per il titolo e Vettel non avrebbe mai compiuto una manovra che potesse favorire Webber, tanto più dopo aver appena perso la leadership di una gara che stava dominando sin dalle prime libere.
Nelle concitate operazioni ai box, dove si sono precipitati quasi tutti i concorrenti, avveniva di tutto: i meccanici Mercedes non fissavano una ruota al povero Rosberg che la perdeva nella ripartenza mentre gli uomini della Renault facevano ripartire Kubica proprio mentre sopraggiungeva Sutil, causando una collisione. La ruota di Rosberg, dopo una terrificante corsa, finiva poi col colpire un meccanico Williams, ferito ad un braccio.
La gara procedeva senza emozioni tra le prime quattro posizioni occupate da Webber, Alonso, Vettel e Massa fino al traguardo. A dare spettacolo ci pensava Barrichello, attaccando Schumacher per l'ultima posizione della zona punti. Il quarantunenne tedesco non ci pensava due volte a schiacciare contro il muro dei box il suo avversario e solo per pochi centimetri si è evitato un disastro. E' patetico che i commentatori Rai abbiano, questa volta, stigmatizzato l'operato di Schumacher quando è proprio grazie a manovre come queste che il tedesco ha costruito il dominio della Ferrari degli anni recenti. Il solo Alesi ha ricordato che tali comportamenti sono usuali per Michael. Ma la cosa che fa sorridere amaramente è che ora che il pluricampione del mondo non è più in Ferrari, viene regolarmente penalizzato per le sue marachelle: nel prossimo Gran Premio del Belgio sarà infatti arretrato di ben 10 posizioni in griglia per la manovra compiuta sull'Hungaroring. Ricordiamo che per l'incredibile speronamento di Villeneuve, Schumacher, allora pilota Ferrari, rimediò una semplice punizione simbolica. A voi trovare una relazione...

F.1 Hungarian Grand Prix 2010 (Hungaroring)
1. Webber Red Bull-Renault 1h41:05.571
2. Alonso Ferrari + 17.821
3. Vettel Red Bull-Renault + 19.252
4. Massa Ferrari + 27.474
5. Petrov Renault + 1:13.100
6. Hulkenberg Williams-Cosworth + 1:16.700
7. De la Rosa Sauber-Ferrari + 1 lap
8. Button McLaren-Mercedes + 1 lap
9. Kobayashi Sauber-Ferrari + 1 lap
10. Barrichello Williams-Cosworth + 1 lap
11. Schumacher Mercedes + 1 lap
12. Buemi Toro Rosso-Ferrari + 1 lap
13. Liuzzi Force India-Mercedes + 1 lap
14. Kovalainen Lotus-Cosworth + 3 laps
15. Trulli Lotus-Cosworth + 3 laps
16. Glock Virgin-Cosworth + 3 laps
17. Senna HRT-Cosworth + 3 laps
18. Di Grassi Virgin-Cosworth + 4 laps
19. Yamamoto HRT-Cosworth + 4 laps

Classifica Campionato Mondiale Piloti
1. Webber 161
2. Hamilton 157
3. Vettel 151
4. Button 147
5. Alonso 141
6. Massa 97
7. Rosberg 94
8. Kubica 89
9. Schumacher 38
10. Sutil 35
11. Barrichello 30
12. Petrov 17
13. Kobayashi 17
14. Liuzzi 12
15. Hulkenberg 10
16. Buemi 7
17. De la Rosa 6
18. Alguersuari 3

Classifica Campionato Mondiale Costruttori
1. Red Bull-Renault 312
2. McLaren-Mercedes 304
3. Ferrari 238
4. Mercedes 132
5. Renault 106
6. Force India-Mercedes 47
7. Williams-Cosworth 40
8. Sauber-Ferrari 23
9. Toro Rosso-Ferrari 10