mercoledì 23 dicembre 2009

Stavolta torna davvero

Pensavamo di averla scampata quando, lo scorso anno, Michael Schumacher aveva dovuto rinunciare, per i postumi di un incidente occorsogli in moto mesi prima, al rientro in Formula 1 in sostituzione dell'infortunato Massa. Invece, il discusso pilota tedesco, alla soglia dei 41 anni di età, torna davvero a guidare una monoposto di Formula 1 concorrendo al Campionato Mondiale 2010.
E' stata la Mercedes a volerlo fortemente, in occasione del debutto del nuovo team ufficiale sorto in seguito all'acquisizione del team Brawn. Mercedes aveva investito parecchio su Schumacher nei primi anni di carriera dell'allora giovane promessa tedesca, solo per vedere poi il suo pupillo raccogliere tutti i suoi successi con Benetton e Ferrari. Questo ritorno di fiamma può apparire dunque, per certi versi, come un tardivo risarcimento da parte del tedesco nei confronti della azienda della stella a tre punte, ma il blasone di Schumacher ed il conseguente ritorno di immagine, bastano da soli a giustificare l'operazione.
Nico Rosberg, che aveva precedentemente firmato per il team, si è detto entusiasta dell'ingaggio di Michael, ma non possiamo fare a meno di dubitare della sincerità delle sue parole, considerato che si ritrova in squadra il pilota che, in assoluto, ha maggiormente boicottato tutti i suoi compagni, mai accettando un confronto ad armi pari nella sua carriera.
Non è possibile prevedere se Michael si porterà in dote il bagaglio di influenze politiche e commerciali che gli hanno spianato la strada della sua incredibile carriera, ma il timore per un nuovo campionato che potrebbe vedere alterati i reali valori sportivi, è tornato a turbare i sogni di molti.

lunedì 14 dicembre 2009

Team Lotus, una realtà. Annunciati i piloti Trulli e Kovalainen.

Sembra incredibile come si sia concretizzata in breve tempo quella che solo tre mesi fa sembrava l'ennesima voce di corridoio su un improbabile ritorno della leggendaria Lotus in Formula Uno. Il prestigioso team è ormai una solida realtà, tanto che sono stati oggi annunciati i due piloti, e non si tratta di due giovani debuttanti, ma di professionisti dal blasone e dall'esperienza di Jarno Trulli ed Heikki Kovalainen, a dimostrazione della serietà del progetto.
All'inizio di settembre avevamo riportato l'indiscrezione del ritorno Lotus, anticipando la conferma ufficiale della FIA della iscrizione del team, di cui si conosceva solo il nome del "Team Principal" Tony Fernandes e del direttore tecnico Mike Gascoyne.
A fine settembre il team, la cui sede è situata a Norfolk in Inghilterra, annunciava l'investimento di 80 milioni di sterline per l'ambizioso progetto, grazie al supporto materiale di 1Malaysia, alle spalle del quale troviamo il Tune Group, proprietario della compagnia aerea AirAsia.
Con una accelerazione sorprendente nei lavori, a metà ottobre sono state rilasciate le prime fotografie che ritraggono il primo telaio realizzato per i test in galleria del vento, testimoniando quanto seriamente stesse procedendo il progetto.
A fine ottobre il team si è assicurato i servizi dell'italiano Claudio Berro come direttore dell'attività sportiva motoristica, uomo di provata esperienza che ha lavorato in passato per marchi importanti come Peugeot. Sempre alla fine di ottobre è stato inoltre annunciato il nuovo CEO, Riad Asmat.
Con l'annuncio odierno dei piloti Jarno Trulli (che ha un contratto per i prossimi 3 anni), Heikki Kovalainen e il malese Fairuz Fauzy come terzo pilota, la fisionomia del team ha definitivamente preso forma.
Difficile pronosticare quali risultati potrà ottenere il team nell'anno del suo debutto, ma tutto sembra indicare un investimento a lungo termine e i tanti fans Lotus in tutto il mondo sono autorizzati a sognare un ritorno al successo del glorioso marchio che fino a pochi mesi fa era solo un miraggio.

venerdì 4 dicembre 2009

2010: il mondiale delle novità


Da molti anni non si vedevano tante novità alla vigilia di un nuovo Campionato del Mondo di Formula 1, come quelle attese per il 2010 ormai alle porte. Team che abbandonano, nuovi team che debuttano, giovani piloti di grandi speranze e dal nome altisonante.
Quella che riguarderà le squadre iscritte sarà un pò una piccola rivoluzione, anche se, le modalità di svolgimento mi lasciano un pò perplesso. Ricordo stagioni con più di 30 vetture in cui era necessario disputare una sessione di prequalifiche (solo 30 vetture erano ammesse alle qualifiche e 26 alla partenza del Gran Premio). Oggi, nonostante ci si sia lamentati per anni di un parco partenti piuttosto esiguo, bisogna chiedere il permesso alla FOTA (l'associazione delle scuderie) per accettare l'iscrizione di più di 13 team? Sarà una perplessità ingenua, ma francamente proprio non capisco perchè si debba concedere tanta influenza alle industrie che già tengono in ostaggio lo sport dell'auto.

Venendo alle novità, la Brawn GP campione del mondo cambia nome, colori e piloti, in seguito all'acquisizione di una quota di maggiornaza da parte delle Mercedes-Benz, e diventa Mercedes Grand Prix, ereditando anche il colore argento dalle McLaren, e rinnovando entrambi i piloti (Nico Rosberg ha già firmato il contratto).
La McLaren continuerà ad utilizzare i motori Mercedes, ma la azienda tedesca ha recentemente ceduto indietro parte delle sue azioni del team, a conferma che la "squadra ufficiale" Mercedes sarà quella di Ross Brawn.
Nulla cambierà per RedBull e Force India, mentre in Ferrari è attesa la ben nota novità del pilota Fernando Alonso, in sostituzione di Kimi Raikkonen che si cimenterà nel Mondiale Rally (avete letto bene).
La Williams e la Renault cambiano entrambi i piloti (Barrichello e Hulkenberg per la squadra inglese, mentre il solo Kubica ha finora firmato per quella francese). E' giallo per la scuderia Toro Rosso: Alguersuari sostiene di avere già un contratto, ma nella iscrizione temporanea figura il solo Sebastien Buemi.

Tra le nuove squadre l'attesa più grande è per il ritorno del marchio Lotus: la scuderia inglese con capitale e dirigenza Malesiani è diventata una realtà nelle ultime settimane (e di questo parleremo diffusamente nei prossimi giorni) e annuncerà entrambi i piloti nella prossima settimana (si vocifera l'arrivo di Jarno Trulli).
Il Team spagnolo Campos Meta si accinge a far debuttare in Formula 1 l'attesissimo Bruno Senna, nipote del compianto campionissimo Ayrton. Ancora troppo poco si sa delle squadre US F1 e Manor (nel frattempo divenuta Virgin Racing, dato che il noto marchio ha abbandonato la Brawn, forse per evitare una scomoda convivenza col marchio Mercedes).

Nonostante la FIA abbia già diramato la lista provvisoria degli iscritti al campionato (che pubblichiamo di seguito), la situazione è tutt'altro che limpida. Come detto, il limite delle scuderie voluto dalla FOTA è attualmente fissato a 13 team. Ma il numero complessivo di soggetti che potrebbe accampare diritti di partecipazione è in realtà superiore.
Il team BMW Sauber che per primo aveva annunciato l'abbandono, e il cui "posto" è già stato occupato dalla Lotus, ha ora annunciato la prosecuzione della sua attività grazie al raggiungimento di una intesa tra Peter Sauber e la BMW. La rediviva scuderia elvetica prenderebbe così il posto del Team Toyota il cui abbandono era però messo in dubbio dalla pesante penale che il team si troverebbe a pagare.
Ci sono poi voci riguardo un possibile abbandono della Renault, cui però subentrerebbe la Prodrive di David Richards, senza che si liberi dunque nessun "posto libero". Per non parlare dei team cui è stata rifiutata l'iscrizione e che sono tutt'ora "alla finestra"...

Elenco Provvisorio Iscritti Campionato Mondiale 2010 FIA

Vodafone McLaren Mercedes
1. Jenson Button
2. Lewis Hamilton

Brawn GP Formula One Team
3. Nico Rosberg
4. NC

Red Bull Racing
5. Sebastian Vettel
6. Mark Webber

Scuderia Ferrari Marlboro
7. Felipe Massa
8. Fernando Alonso

AT&T Williams
9. Rubens Barrichello
10. Nico Hülkenberg

Renault F1 Team
11. Robert Kubica
12. NC

Force India F1 Team
14. Adrian Sutil
15. Vitantonio Liuzzi

Scuderia Toro Rosso
16. Sébastien Buemi
17. NC

Lotus F1 Racing
18. NC
19. NC

Campos Meta 1
20. NC
21. Bruno Senna

US F1 Team
22. NC
23. NC

Virgin Racing
24. Timo Glock
25. NC

lunedì 30 novembre 2009

Piccola pausa

Come avrete notato il blog si è fermato per un paio di mesi. Il motivo di questa interruzione è che gestisco dei siti con decine di migliaia di visitatori che hanno assorbito tutto il mio tempo.
Nonostante questo mio blog sia un progetto "minore" rispetto ai suddetti siti non ho intenzione di abbandonarlo, anche in ossequio ai tanti visitatori che mi hanno fatto l'onore di transitare per queste pagine.
Nei prossimi giorni, pertanto, cercherò di aggiornarlo con le tante novità che si prospettano per il prossimo Campionato del Mondo di Formula 1, garantendo sempre una accurata ricerca di informazioni a suffragio di tutti i nuovi post, soprattutto da fonti straniere, visto il pressapochismo ed il sensazionalismo che affligge la stampa sportiva italiana.
In fondo questo blog nasce proprio con questo scopo: fornire una panoramica degli eventi della F.1 che sia distante dal provincialismo e dal campanilismo interessato della stampa "di regime".

giovedì 10 settembre 2009

Lotus: possibile un ritorno del leggendario marchio?

Di voci su un possibile rientro della Lotus in Formula 1, negli ultimi anni, se ne sono succedute parecchie. Quello che rappresenta un marchio storico per la Formula 1 esercita un fascino ed un prestigio innegabile su appassionati ed investitori e questo fa si che periodicamente vengano tentate velleitarie operazioni di recupero.
Ma questa volta i presupposti sembrerebbero più concreti, dal momento che Peter Sauber, abbandonato dalla BMW sembra seriamente intenzionato a non desistere dai propositi di partecipazione al prossimo campionato. Sauber, forte dell'appoggio economico della Malesiana Petronas, potrebbe coinvolgere il gruppo Proton (anch'esso Malesiano) che attualmente detiene proprio il marchio Lotus.
Chi scrive non vi nega la suggestione causata da una simile ipotesi, data dalla simpatia sportiva per lo storico team fondato da Colin Chapman.
La Lotus è assente dalla Formula Uno dal 1994, ultima stagione disputata con i piloti Herbert e Zanardi. Prima dell'inesorabile declino degli anni '90 aveva collezionato ben 7 titoli costruttori e 79 vittorie complessive.

domenica 30 agosto 2009

Un grande Fisichella battuto solo dal "kers"

E' stato un grande e gradito ritorno al vertice quello di Giancarlo Fisichella al Gran Premio del Belgio disputato a Spa. Il pilota ha mostrato immutate quelle qualità che gli venivano universalmente riconosciute agli inizi della sua carriera in Formula Uno: pulizia di guida, velocità e capacità di concentrazione. La gara belga dovrebbe ricordare a tutti coloro che superficialmente "archiviano" il valore dei piloti a causa di una carriera avara di successi, che la Formula Uno odierna è soggetta a troppe variabili perchè le prestazioni riflettano effettivamente le capacità dei concorrenti.
Fisichella, coadiuvato da una Force India finalmente a punto, e agevolato da una pista che notoriamente premia l'abilità di guida, è stato praticamente impeccabile per tutto il week-end, vedendosi scippato del successo finale solo da quel "kers" tanto discusso che ha permesso a Raikkonen di sopravanzarlo alla ripartenza dall'iniziale regime di Safety Car. Per tutto il resto del Gran Premio "Fisico" ha tenuto il passo della Ferrari, mostrando enche di disporre di un piccolo margine sul passo del finlandese. Purtroppo, una strategia di gara identica per i due concorrenti nei pit-stop e l'innegabile vantaggio che il kers forniva alla Ferrari nei tratti veloci che precedevano le uniche opportunità di sorpasso, hanno impedito a Giancarlo di riprendersi la prima posizione e di festeggiare un meritato successo.

L'universo "ferraricentrico" di mamma rai

Al di là della prima fila tutta italiana ottenuta da Fisichella e Trulli (campanilisticamente parlando, la notizia del momento), le qualifiche del Gran Premio del Belgio disputate a Spa offrono non pochi spunti interessanti: dalla apparente crisi di Button, al mistero delle prestazioni altalenanti della McLaren, alla seconda giovinezza di Barrichello, alla rinascita (forse tardiva) della BMW prossima al ritiro.
Per la Rai, niente di tutto ciò è importante quanto il tormentone del sostituto di Massa in Ferrari. Badoer delude, e allora tutte le prestazioni in pista vengono valutate come mero "biglietto da visita" utile ad una eventuale chiamata Ferrari per Monza, che i cronisti Rai ci assicurano essere il sogno di qualunque pilota.
Da segnalare anche la "perla" animalista offerta da Stella Bruno che parlando del dispiacere di Fisichella per aver investito un coniglio, ci presenta un autorevole parere a suffragio della tesi che "il coniglio porta fortuna". Grazie Stella, questo mette tutto a posto, soprattutto dal punto di vista del coniglio...
Intanto Mazzoni ci regala il meglio di se già prima del Gran Premio, durante la telecronaca della gara domenicale della GP2, accanendosi sull'incolpevole Maldonado, vittima di un contatto causato da Mortara.
Ancora una volta dalle pagine di questo blog voglio chiedere alla dirigenza Rai, da abbonato pagante, di dotarsi quanto prima di uno staff competente, equilibrato ed imparziale per occuparsi della Formula Uno.

giovedì 13 agosto 2009

Solo un bluff?

Michael Schumacher non prenderà parte al prossimo Gran Premio d'Europa, lo ha ufficialmente annunciato la Ferrari. Il pilota tedesco avrebbe accusato forti dolori al collo imputabili ad un incidente motociclistico occorsogli diversi mesi fa.
Viene da chiedersi, in realtà, quanto tutto il "teatrino" riguardo al ritorno di Schumacher non fosse una abile mossa pubblicitaria. A suffragio di tale tesi viene alla mente una recente breve intervista rilasciata da Montezemolo presente come spettatore ai Mondiali di nuoto di Roma: alla domanda dell'intervistatore che chiedeva se da Schumacher ci si aspettasse la vittoria, il direttore sportivo della Ferrari ha risposto "ovviamente". Difficile immaginare che un uomo così attento alla comunicazione si sarebbe sbilanciato tanto se non avesse già saputo del prossimo dietro-front...
Nel frattempo, come già accennato, la BMW ha ufficialmente annunciato il ritiro dalla Formula 1 a partire sin dalla prossima stagione. Il motivo di questo importante forfait? I costi eccessivi di tale impegno agonistico... con buona pace della tesi FOTA (di cui, tra l'altro, il Team BMW faceva parte) che sostiene che la riduzione dei costi non sarebbe una priorità, ma un capriccio di Mosley.

giovedì 30 luglio 2009

Il ritorno del padrino

Francamente, pensavamo di essercene liberati. Michael Schumacher ha rappresentato, per coloro che sapevano andare al di là delle osannanti celebrazioni dei mass media asserviti, quello che è stato uno dei periodi più bui della Formula 1, in cui i valori sportivi sono stati sacrificati in favore di interessi politici ed economici.
Tra contratti umilianti per i propri compagni di squadra, scorrettezze in pista, irregolarità non punite e spesso nemmeno rilevate, "regali" della Federazione sotto forma di sanzioni assurde per tutti i suoi avversari, il "kaiser" dell'automobilismo sportivo (ma sarebbe più consono chiamarlo "padrino") ha collezionato una serie di allori assolutamente immeritati, usurpando addirittura la condizione di pilota più vincente di sempre.
Schumacher è stato chiamato dalla Ferrari a sostituire l'infortunato Felipe Massa già dal prossimo Gran Premio di Valencia.
Nel frattempo le condizioni di Felipe appaiono ora meno drammatiche il pilota brasiliano è atteso ad un pieno recupero, sebbene le tempistiche non siano ancora pronosticabili: potrebbe essere di nuovo in pista proprio in occasione del suo Gran Premio di casa, in Brasile, ad ottobre, oppure ritardare il rientro direttamente alla prossima stagione ma è inutile azzardare previsioni ora.
Un'altra notizia ha scosso il mondo della Formula 1 nella giornata di ieri: l'annuncio del ritiro da parte di BMW alla fine della stagione in corso. Ma di questo, parleremo più diffusamente nei prossimi giorni.

domenica 26 luglio 2009

Due pesi e due misure

Spesso si rimane sconcertati nel constatare quanto palesemente le regole della Formula Uno vengano "piegate" ad interessi di parte con la tacita complicità di gran parte dei mezzi di comunicazione.
Alla partenza del Gran Premio di Ungheria il ferrarista Raikkonen si è reso protagonista di una manovra simile a quella per cui a Webber era stato inflitto un "drive through" nella gara precedente, andando a stringere prepotentemente Hamilton fino al contatto.
Mentre a Webber, per la stessa manovra ai danni di barrichello, è stata immediatamente comminata la sanzione da scontare nel corso della stessa gara, nei confronti di Raikkonen i commissari hanno segnalato una vaga investigazione con convocazione del pilota per il dopo gara. Come era prevedibile l'udienza del finlandese si è risolta in un nulla di fatto e nessun provvedimento è stato preso ai suoi danni.
Passano gli anni e si avvicendano i piloti, ma certe meccaniche politiche sembrano proprio non voler essere dismesse. Evidentemente Mosley non è affatto pazzo quando chiede una Formula Uno più indipendente dall'influenza dei costruttori e dei team che rappresentano grossi gruppi industriali.
Una chicca da segnalare a proposito del "servizio pubblico" Rai: al termine di qualunque gara motoristica è consuetudine inquadrare il muretto box del team del vincitore; in occasione dell'arrivo del GP d'Ungheria, la Rai ha pensato bene di inquadrare invece il muretto Ferrari, nonostante Raikkonen fosse al secondo posto.
Qualcuno dovrebbe spiegare ai vertici Rai che la Ferrari non è affatto la nostra rappresentativa nazionale e, se da parte di una televisione commerciale si potrebbe anche comprendere una eventuale predilezione per particolari gruppi industriali, ciò è totalmente inaccettabile per un servizio pubblico pagato, attraverso il canone, dagli utenti.

sabato 25 luglio 2009

La Formula 1 in apprensione per Massa

Tutti gli appassionati di Formula 1 sono in apprensione per le condizioni di salute del pilota brasiliano Felipe Massa, vittima di un incredibile incidente durante le prove di qualificazione per il Gran Premio di Ungheria.
Il pilota della Ferrari ha trovato lungo la sua traiettoria un detrito metallico che rimbalzava in pista e che lo ha colpito sul casco. Perso il controllo della vettura Felipe è poi andato a schiantarsi contro le protezioni a bordo pista, senza riportare ulteriori conseguenze nell'impatto con le barriere.
Ma il danno era stato già causato dalla collisione con il particolare metallico che ha danneggiato il casco pochi centimetri al di sopra della apertura per la visiera, procurando al pilota una lesione ossea sovraorbitale, un vistoso taglio ed una commozione cerebrale.
Trasportato in elicottero all'ospedale di Budapest, Massa è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per ridurre la lesione ossea. Le notizie, frammentarie, sembrano scongiurare ulteriori pericoli per il pilota che comunque rimane in osservazione in terapia intensiva.
Per una precisa scelta editoriale non pubblico le immagini del pilota infortunato che circolano nella rete.

domenica 19 luglio 2009

Nuove pedine e vecchi scenari

Mentre i team manager gettano acqua sul fuoco delle polemiche assicurando che non ci saranno problemi ad approvare le regole 2010 all'unanimità, le parti in gioco muovono le proprie "pedine" in vista delle elezioni alla presidenza FIA di ottobre.
Ari Vatanen, ex campione di Rally e di Rally-Raid che ha annunciato la propria candidatura, non fa mistero della propria linea politica a favore dei costruttori, in chiara contrapposizione con la condotta di Mosley. "Dobbiamo assicurarci che le aziende automobilistiche restino in Formula Uno", ha affermato il finlandese. Nonostante ciò, Vatanen ha dichiarato di non voler "gettare polvere" sul suo rivale Max Mosley con cui avrebbe "buoni rapporti".
I team FOTA ricambiano le simpatie di Vatanen ed è il Manager della McLaren, Martin Whitmarsh, ad esprimere apertamente la sua approvazione per la candidatura del finlandese, lodato come ex-campione e come politico (Vatanen ha infatti intrapreso l'attività politica nel proprio paese).
A contendere la leadership della FIA ad Ari Vatanen, ci sarebbe il francese Jean Todt, dal momento che Mosley ha confermato, al momento, la sua intenzione di non candidarsi. L'appoggio incondizionato di Mosley all'ex "boss" Ferrari, con il quale avrebbe lavorato "a stretto contatto" nei recenti anni d'oro della scuderia italiana (a detta dello stesso Vatanen), getta nuova luce sulla "benevolenza" della Federazione che ha favorito il dominio di Michael Schumacher e della Ferrari nell'ultima parte degli anni '90 e nella prima degli anni 2000.
Ma di questo, ovviamente, la stampa italiana si guarderà bene dal parlare...

venerdì 10 luglio 2009

FIA: scacco alla FOTA

Abbiamo già paragonato ad una complessa partita a scacchi la diatriba tra la Federazione ed i team "dissidenti" e negli ultimi giorni la FIA sembra aver messo a segno una mossa importante.
Gli accordi presi nella riunione del 24 giugno, e quindi le concessioni fatte alla FOTA, potrebbero non avere nessun valore. L'articolo 66 del regolamento sportivo internazionale prevede infatti che eventuali modifiche ai regolamenti già approvati dal consiglio mondiale possano essere adottate solo con l'approvazione unanime di tutti i team, compresi quindi i tre nuovi team iscritti per il 2010 e le due scuderie (Williams e Force India) che non fanno attualmente parte della FOTA. In virtù di tale articolo le modifiche al regolamento 2010 che sono state sottoscritte da FOTA e FIA devono essere approvate e sottoscritte anche dai soggetti non presenti alla riunione di giugno.
Mosley ha provveduto a informare di tale situazione i team (ma è sconcertante che nessuno in FOTA avesse considerato l'articolo succitato) ed è probabilmente per questo motivo che gli otto membri della FOTA hanno abbandonato la riunione dello scorso 8 luglio in cui si doveva discutere proprio dei nuovi regolamenti.
A questo punto i team "dissidenti" tornano a minacciare l'organizzazione di un proprio campionato parallelo, distinto da quello ufficiale, e quindi privo di validità mondiale.

giovedì 9 luglio 2009

Il ritorno della Cosworth tra le polemiche

Il prossimo campionato mondiale di Formula Uno vedrà il ritorno di un marchio storico per le corse automobilistiche: quello della Cosworth, celebre azienda produttrice di motori da competizione fondata nel 1958 da Mike Costin e Keith Duckworth.
Ma tale ritorno non è esente da polemiche, come per tutto ciò che riguarda la Formula Uno in questi giorni. Alcune voci vorrebbero infatti che i nuovi Team iscritti per il campionato 2010 (US F1, Campos e Manor) abbiano ricevuto pressioni da parte della FIA per adottare la motorizzazione Cosworth e non rivolgersi ad uno dei motoristi già presenti in Formula Uno.
La FIA, dal canto suo, non fa mistero di vedere con favore l'adozione del motore americano da parte dei nuovi team, per non ritrovarsi con nuovi concorrenti che vadano a "rimpolpare" il fronte FOTA in virtù di accordi commerciali con Ferrari, Mercedes o Renault. "L'intera griglia sarebbe alla mercè dell'industria automobilistica e nessun nuovo team potrebbe iscriversi senza il loro appoggio", avrebbe detto un portavoce ufficiale.
Non sappiamo quanto ci sia di vero dietro le presunte pressioni FIA, ma quel che è certo è che i nuovi team non saranno risparmiati da questa faida, perchè entrambe le parti tenteranno di estendere la propria influenza su di essi.

venerdì 3 luglio 2009

Il punto della situazione

Vediamo di riassumere lo stato attuale della "querelle" FIA-FOTA. Le scuse di Montezemolo richieste da Mosley non sono arrivate: il presidente della Ferrari ha optato per una linea di "basso profilo" ringraziando Mosley per la sua presidenza della Federazione e confermando la soddisfazione per gli accordi raggiunti. L'atteggiamento vorrebbe essere quello di una diplomatica superiorità alle beghe personali, ma sarebbe risultato più credibile se avesse evitato di alimentare tali polemiche sin dall'inizio.
Mosley sostiene di star ricevendo pressioni per restare alla guida della FIA e che in FOTA si è sbagliato a "danzare sulla sua tomba fintanto che lui è ancora vivo". La sua personale intenzione sarebbe comunque quella di mollare a fine mandato. Ha però affermato che alcune considerazioni potrebbero spingerlo a ricandidarsi: se la FOTA e l'industria automobilistica acquisissero eccessivo potere presso l'autorità sportiva si genererebbe un conflitto di interessi e lui non vuole permettere che la sua rinuncia venga fatta passare per una "resa".
Quello che proprio non è andato giù a Mosley è l'esser stato definito un "dittatore" dalla stampa italiana. Ha poi rincarato la dose affermando che Montezemolo è solo una figura di rappresentanza che "nessuno prende realmente sul serio, nemmeno in Fiat, dove a comandare è Sergio Marchionne".
Ma l'evoluzione più clamorosa si è avuta quando Mosley stesso ha indicato come suo successore che vedrebbe con favore, quel Jean Todt tradizionalmente vicino alla Ferrari. Che alcuni membri della FOTA si opponessero a tale candidatura era prevedibile, ma lo era meno che Montezemolo stesso prendesse le distanze dalla proposta. E così veniamo a scoprire che Todt non sarebbe più così vicino alla Ferrari per dissapori con lo stesso Montezemolo, e la stampa italiana, recepite le nuove "direttive", si schiera compatta contro la candidatura del francese, dopo che in molti, solo pochi giorni or sono, avevano ventilato l'ipotesi dello stesso Todt come "salvatore" della FIA (e degli interessi Ferrari presso la stessa).
Ai comuni mortali non è dato ovviamente sapere se la proposta di Mosley riguardo Jean Todt sia stata un'abile mossa per "bruciare" una preziosa carta in mano all'avversario, nè se l'opposizione di Montezemolo sia una altrettanto strategica mossa per ostentare distanza da quello che potrebbe diventare il futuro presidente FIA (in modo da poter dire un domani "non l'abbiamo mica voluto noi"). Quel che è certo è che la "querelle" assomiglia sempre più ad una complessa partita di scacchi.

sabato 27 giugno 2009

FOTA: gli interessi in gioco

I motivi dello spontaneo schierarsi dei mass media a fianco della Associazione dei Team di Formula Uno potrebbero essere più complessi di quanto non sembri ad una analisi superficiale (e partigiana).
Nella FOTA, attraverso i Team, sono rappresentati molti potenti gruppi industriali come Fiat, Mercedes, Renault e BMW che, insieme ad aziende di altri settori coinvolte in prima persona come la RedBull, sono tra i maggiori inserzionisti pubblicitari dei mass media più importanti.
Mosley sostiene che le pretese di un maggior coinvolgimento da parte della FOTA nell'attività di regolamentazione della Formula Uno, porterebbe l'autorità sportiva a perdere quella indipendenza che è garanzia di imparzialità. Tali costruttori inoltre spingerebbero sempre più in favore di una Formula Uno "a misura di grandi industrie" che penalizzerebbe i team privati e snaturerebbe uno sport che per decenni è stato animato dalla competizione tra la genialità di menti come Colin Chapman, Frank Williams, Guy Ligier o Ken Tyrrell e non certo dagli investimenti di colossi industriali.
E non si dica che è lo spettacolo che si vuole, perchè di spettacolo, ai tempi di Lotus, Brabham, Tyrrell e Ligier ce ne era in abbondanza, senz'altro molto più di adesso.
Forse Mosley non è questo paladino dello sport esente da "pruriti" personali, ma di certo la FOTA non difende solo gli interessi dello sport e dello spettacolo.

venerdì 26 giugno 2009

La faziosa propaganda mediatica pone a rischio l'accordo FIA/FOTA appena raggiunto

A conferma di quanto sia stata strumentalizzata l'informazione da parte degli organi vicini alla FOTA, arriva pronta la reazione del presidente FIA Max Mosley, che mette in discussione l'accordo appena raggiunto.
Mosley ha affermato che l'accordo con Montezemolo si è concretizzato con l'intento di presentare ai media una ricomposizione positiva e concorde dello strappo tra le parti. Mosley si è detto stupefatto di come Ferrari e compagnia abbiano poi presentato i fatti alla stampa, suggerendo falsamente di aver "forzato" la rinuncia alla prossima candidatura dello stesso presidente (già prevista e annunciata), apostrofato con l'offensivo appellativo di "dittatore". Tale insinuazione sulla autorità del presidente risulta altresì offensiva per i 26 membri del consiglio mondiale che hanno votato ed approvato le regole della Formula Uno sin dagli anni '80.
Mosley scrive a Montezemolo che se desidera che gli accordi presi abbiano "qualche chance di sopravvivere", deve rettificare quanto affermato. Chiede inoltre che il presidente della Ferrari presenti le sue scuse per quanto detto nella prossima conferenza stampa e si astenga in futuro dal fare simili dichiarazioni.
Max Mosley ha inoltre ricordato che rimane il presidente in carica della Federazione fino ad ottobre e che in seguito saranno i membri della FIA a decidere della futura leadership della organizzazione, non certo la FOTA o Montezemolo.
L'incresciosa vicenda dimostra come una informazione faziosa e strumentale sulla Formula Uno possa portare conseguenze ben più gravi che non la sola indignazione da parte di qualche appassionato ancora in possesso del proprio raziocinio.

giovedì 25 giugno 2009

La Verità Sull'Accordo FIA-FOTA

Diffusi i dettagli sull'accordo trovato, appare sempre più chiaro che la cordata dei team dissidenti non ha ottenuto nessuna "capitolazione" da parte della federazione.
I componenti la FOTA (Formula One Team Association) rientrano sotto l'egida della FIA (Federation Internationale de l'Automobile) ed abbandonano qualunque proposito di dar vita ad un campionato alternativo per il 2010.
La riduzione dei costi voluta dalla federazione e oggetto del contendere, verrà applicata entro i prossimi due anni (questa è probabilmente l'unica concessione alle rimostranze dei dissidenti): i costi dovranno essere portati ai valori dei primi anni '90 (parametro forse un pò aleatorio).
Come parte dell'accordo, i costruttori dovranno fornire la necessaria assistenza tecnica ai nuovi team iscritti già al campionato 2010.
I team hanno inoltre ufficialmente riconosciuto l'autorità della federazione quale unico "governo" sportivo di questa disciplina, e si sono impegnati nuovamente a rispettare tutti gli accordi commerciali in vigore fino al 2012.
Max Mosley resta in carica fino all'esaurimento del suo mandato e, come già previsto da mesi, non si ricandiderà alle prossime elezioni per la presidenza. La provocazione riguardante un suo ripensamento su questo intento, infatti, è stata lanciata ad arte alla vigilia della riunione ed è servita esclusivamente ad alzare la posta, aggiungendo un nuovo "spauracchio" ai timori dei dissidenti.
Difficile, dunque, alla luce di questi termini, comprendere i titoli delle testate italiane: "Vince la Ferrari, disfatta per Mosley" (Repubblica.it), "trionfo montezemolo" (gazzetta.it), "La FIA cede ai team: vittoria Ferrari" (tuttosport.com). Ancora una volta gli organi di informazione italiani costruiscono una loro verità, pensando più a compiacere quei "tifosi" di cui si parlava nel primo articolo di questo blog, che ad informare utenti dotati di una propria capacità di giudizio.

mercoledì 24 giugno 2009

Dietro front della FOTA, ma la stampa italiana rilancia

Si è conclusa da poco la riunione della FIA che doveva dirimere la diatriba tra l'autorità sportiva e l'associazione delle scuderie di Formula Uno (FOTA). Pur non essendoci ancora dichiarazioni ufficiali appare chiaro che si è giunti ad un accordo, con i team dissidenti (capeggiati dalla Ferrari) che minacciavano l'organizzazione di un campionato alternativo, rientrati sotto l'egida della FIA che organizzerà l'unico campionato di Formula Uno anche nel prossimo anno.
Appare evidente che la minaccia del fantomatico campionato alternativo fosse un bluff per tentare di impedire al massimo organo dell'autorità sportiva automobilistica di svolgere indipendentemente il proprio lavoro: stabilire le regole di questo sport.

Naturalmente è lecito aspettarsi che siano state fatte delle concessioni alle richieste della FOTA, come è normale che avvenga in ogni contrattazione, probabilmente sulle tempistiche di applicazione della riduzione dei costi. Ma il "salto mortale" operato dalla stampa italiana è quanto meno "ardito": i primi titoli infatti, in perfetta sintonia con la campagna "di regime" tesa ad appoggiare la presa di posizione di Ferrari e compagnia, parlano di "vittoria della FOTA" o di "sconfitta di Max Mosley" mostrando quale rispetto abbiano gli organi di informazione italiana per una utenza considerata assolutamente manipolabile.
La Formula Uno, dunque, resta una sola, quella regolamentata, come sempre, dalla Federazione Internazionale dell'Automobile. Forse la Ferrari si è resa conto che un campionato alternativo cui avevano dichiarato di aderire team vincenti come la RedBull non sarebbe stato quel terreno di facile conquista che sembrava essere inizialmente, quando i team dissidenti erano meno numerosi...

domenica 21 giugno 2009

La RAI è l'ufficio stampa Ferrari?

Esempi della faziosità e della malafede dei cronisti Rai si possono rilevare ad ogni Gran Premio. Le "direttive" attuali impongono di sponsorizzare la causa Ferrari nell'ambito della diatriba regolamentare con la FIA (che, lo ricordiamo, è l'organo di gestione dell'autorità sportiva mondiale nell'autolmobilismo, esattamente come lo è il CIO per i Giochi Olimpici o la FIFA per il calcio) e così, in occasione dell'odierno Gran Premio di Silverstone, ecco Ettore Giovannelli, nei collegamenti pregara, contento come un bambino per il futuro fantomatico "campionato alternativo", che vorrebbe addirittura già diramare il calendario delle gare ipotizzate.

Durante il Gran premio, invece di svolgere il proprio lavoro di commentatore (del tutto ignorato un sorpasso di Alonso ai danni di Hamilton), Gianfranco Mazzoni, spalleggiato da Ivan Capelli, lancia la nuova crociata pro Ferrari: le rosse non verrebbero sufficientemente inquadrate, e il giornalista abruzzese ipotizza uno scenario punitivo dietro tale "ingiustizia".
Sempre a proposito dell'ormai mitologico "campionato alternativo" che la FOTA (leggasi "Ferrari") starebbe organizzando, Mazzoni si lancia in una ardita e personalissima previsione: è sicuro che sarà un campionato valido, interessante, eccitante, con regole stabili e intelligenti. Su quali basi abbia elaborato tali convinzioni, non è dato saperlo. Così come, avrete notato, si guarda bene dallo specificare quali siano le regole tanto assurde che Mosley (da lui più volte esplicitamente denigrato) vorrebbe "imporre" (ma perchè, negli altri sport sono i concorrenti che si fanno le regole da soli?).
Va ricordato che Mazzoni, Capelli, Giovannelli, Bruno e compagnia cantante, sono dipendenti Rai, quindi sono stipendiati da noi utenti attraverso il canone e dovrebbero svolgere un servizio pubblico! Se questi "professionisti" vogliono effettuare propaganda a favore di un singolo concorrente (o del soggetto commerciale che esso rappresenta), non si sa bene a quale titolo e con quale "ritorno", sarebbe auspicabile che lo facessero lontano da telecamere e microfoni della televisione di stato.

sabato 20 giugno 2009

Una Formula Uno Involgarita


Non vi è dubbio che la popolarità della Formula Uno sia cresciuta enormemente negli ultimi 20 anni. Ancora negli anni '80 costituiva un "prodotto" di nicchia, quasi da "iniziati": la Rai non trasmetteva affatto le qualifiche e ricordo dirette di Gran Premi interrotte per mandare in onda il telegiornale.
Poi si è deciso di farne un prodotto "di massa", da gettare in pasto al grande pubblico per riempire i (pochi) vuoti lasciati dal calcio, e quest'opera di massificazione mediatica ha inevitabilmente portato delle conseguenze nefaste.
Per poter catturare gli "appassionati della domenica" c'era bisogno di stuzzicare la naturale faziosità della gente comune, quel bisogno quasi tribale di appartenenza ad un gruppo che è alla base delle tifoserie calcistiche. E così i pochi appassionati si sono trasformati in tanti tifosi. "Tifosi" è un termine che difficilmente avremmo sentito accostato all'automobilismo in passato. Provate invece ora a contare quante volte viene pronunciato da Gianfranco Mazzoni durante una qualunque telecronaca...
Non cito a caso il cronista Rai, perchè proprio il giornalista abruzzese è stato strumento attivo di questo processo di imbarbarimento: grazie anche alle sue cronache faziose la Scuderia Ferrari è diventata una sorta di "nazionale" da difendere a spada tratta e il cui operato non va mai messo in discussione. Mazzoni si comporta da vero e proprio fomentatore, imbeccando con le sue sentenze proprio quella platea incompetente che chiede esattamente idee preconfezionate da poter utilizzare nelle chiacchiere da bar.
E così l'Italia intera si ritrova unita contro il presunto spionaggio di una scuderia inglese o contro una dubbia soluzione aerodinamica di alcuni team intraprendenti, ma ci si guarda bene dal parlare dei coprimozzi irregolari delle vetture italiane, dei comportamenti scorretti in pista dei piloti delle stesse, dei tanti favori ricevuti dalla FIA sotto forma di penalizzazioni assurde ed ingiustificate nei confronti dei rivali e, in definitiva, dei tanti titoli vinti in maniera del tutto immeritata.
Al "tifoso", in fondo, basta vincere, o comunque sentirsi adulato quando si perde con argomentazioni che mostrino la propria squadra come la "migliore". Basta dire al pubblico esattamente ciò che vuole sentire per riscuotere consensi... ma, per favore, non chiamiamolo "giornalismo"!

Questo blog nasce dall'esigenza di ribellarsi a tale informazione di regime e di dimostrare ai vari manipolatori mediatici e a tutti coloro che stanno cavalcando l'onda dell'involgarimento della Formula Uno che esistono ancora degli appassionati che non sono beceri tifosi da compiacere e addomesticare. Telespettatori che hanno occhi per vedere ciò che accade in pista a prescindere da ciò che il commentatore farnetica attraverso i microfoni, che usano ancora il proprio cervello per elaborare una opinione davvero personale, e che non pensano che l'orgoglio nazionale debba concretizzarsi in atteggiamenti omertosi nei confronti di comportamenti sportivi mafiosi.
Che siano in dieci o in mille a leggere queste righe non ha importanza, ciò che conta è che questo spazio costituisca un manifesto di indipendenza che reclama dignità per quella parte di fruitori del "prodotto Formula Uno" che non fanno parte del gregge addomesticabile e che non possono essere presi in giro.