lunedì 27 dicembre 2010

La Lotus che avrebbe potuto essere...

Nei giorni scorsi il Team Lotus di Tony Fernandes ha divulgato la livrea vincitrice del concorso indetto tra i fan per quella che avrebbe dovuto essere la colorazione della vettura per il campionato 2011. Come noto, Fernandes aveva resa nota l'intenzione di passare ad uno schema nero-oro in omaggio alla Lotus JPS degli anni '70 e '80. Questo prima che il gruppo Lotus Cars decidesse di "scendere in campo" con il team Renault diffondendo una immagine promozionale della vettura per il prossimo campionato, proprio con gli stessi colori.
Fernandes ha così fatto sapere che, probabilmente, il Team Lotus resterà fedele alla colorazione verde-gialla già vista quest'anno, crediamo per "amor di pace".
Guardando l'immagine della livrea vincitrice del concorso, però, qualche rimpianto sorge spontaneo: il lavoro svolto è davvero eccezionale e il risultato è molto più affascinante di quello diffuso dall'ex Team Renault. E' davvero un peccato che, probabilmente, questa splendida vettura non potrà essere ammirata sui circuiti del Mondiale 2011.
A rendere le cose più difficili al povero Fernandes ci si è messa poi anche la stessa famiglia Chapman: Clive, figlio del compianto Colin Chapman, ha fatto sapere di supportare la decisione del Gruppo Lotus di entrare in Formula 1 con il Team Renault, perchè la "licenza" con cui Fernandes ha utilizzato il marchio Lotus sarebbe stata valida per il solo campionato 2010. Pur nutrendo il massimo rispetto per la famiglia del fondatore, ci sembra però ridicolo pensare che qualcuno possa investire milioni di dollari per partecipare ad una sola stagione del Mondiale di Formula 1: cosa avrebbe dovuto fare Fernandes, secondo Clive Chapman, al termine del campionato 2010? Chiudere baracca e cedere il testimone? Senza contare che per ben 15 anni il Gruppo Lotus si era dichiarato non interessato a impegnarsi direttamente in Formula 1...

venerdì 17 dicembre 2010

La Ferrari minaccia nuovamente la "scissione". Addio e buona fortuna!

Quasi in risposta al rimpianto che avevo espresso nell'ultimo articolo, Luca Cordero di Montezemolo, grande capo della Ferrari, è tornato a ventilare l'ipotesi di un abbandono del Campionato Mondiale di Formula 1 in favore di una serie alternativa.
Non contento di aver impedito il contenimento dei costi (mettendo in seria difficoltà i piccoli team), di aver sostituito l'ex-presidente FIA Mosley con un uomo "di fiducia" come Jean Todt e di aver dimostrato, nel 2010, in tutta la sua drammatica evidenza, l'enorme influenza che la Scuderia Ferrari ha sull'autorità sportiva, il Presidente ha nuovamente sollevato la questione dei diritti commerciali in essere tra le scuderie e la Federazione.
"Noi non vogliamo restare in una prigione di Formula 1" avrebbe dichiarato al Daily Telegraph, intendendo forse che in Ferrari non basta poter infrangere le regole, ma si vuole proprio scriversele da soli.
Questa volta non posso che dichiararmi concorde con il pensiero ferrarista ed augurare a Montezemolo "buona fortuna" per la sua nuova avventura, sperando che stavolta la intraprenda sul serio e ci restituisca una Formula 1 pulita e credibile.

lunedì 13 dicembre 2010

Il regolamento si piega agli umori Ferrari

L'articolo 39.1 del regolamento sportivo della Formula 1, che vieta gli ordini di scuderia, era stato introdotto proprio in seguito ad un eclatante episodio che aveva visto protagonista la Ferrari quando, nel Gran Premio d'Austria del 2002, Rubens Barrichello cedette la vittoria a Michael Schumacher a pochi metri dalla bandiera a scacchi.
Prima di allora, come piace tanto affermare agli opinionisti che affollano il nostro bel paese, "gli ordini di squadra sono sempre esisititi".
Una volta introdotte, però, le regole van fatte rispettare, altrimenti sono inutili. E così il Consiglio Mondiale degli sport motoristici ha ora decretato la scomparsa di tale regola, ancora una volta in seguito ad un eclatante episodio che ha avuto protagonista la Ferrari quando, nello scorso Gran Premio di Germania, Felipe Massa ha ceduto la leadership a Fernando Alonso.
L'assenza di provvedimenti sportivi nei confronti della scuderia di Maranello (punita invece con una ridicola sanzione pecuniaria) ha dimostrato in maniera palese come la FIA non fosse in grado (o non avesse intenzione) di far rispettare tale regola, perlomeno non nei confronti di un concorrente "potente" come la Ferrari. Via dunque l'articolo 39.1 dal regolamento, ed eliminato l'oggetto del contendere, almeno fino alla prossima "furbata rossa".
C'è da scommettere che se la Ferrari venisse sorpresa a correre con un propulsore da 4500 cc di cilindrata invece dei previsti 2400 cc, tutti in Italia si affannerebbero a dire che tali cilindrate si usavano "da prima di Nuvolari", e la FIA si affretterebbe ad adeguare il regolamento tecnico.
Ancora una volta ci troviamo a rimpiangere che la "scissione" minacciata dalle scuderie "vassalle" del cavallino lo scorso anno non sia poi avvenuta sul serio: soltanto l'assenza di "questa" Ferrari potrebbe restituirci una Formula 1 davvero credibile.

giovedì 9 dicembre 2010

Dopo 15 anni senza Lotus nel 2011 ce ne saranno due

La vicenda ha dell'incredibile, ed i fans dello storico marchio Lotus sono inevitabilmente frastornati da quanto sta accadendo.
Genii Capital, proprietaria del Team Renault di Formula 1, e Group Lotus, marchio costruttore delle Lotus stradali posseduto dalla Malese Proton, hanno annunciato la creazione del team "Lotus Renault GP" che disputerà il campionato di Formula 1 2011 come successore del Team Renault.
Come tutti sapete il campionato 2010 aveva visto il ritorno del marchio Lotus in Formula 1 grazie all'impegno di Toni Fernandes che ha fatto risorgere lo storico team di Norfolk grazie ai capitali malesi della Air Asia. Il "Team Lotus", dopo aver disputato un campionato d'esordio dignitoso, si è assicurato i motori Renault ed i cambi Red Bull per il prossimo campionato dimostrando la concreta intenzione di arrivare a competere con i top team nel volgere di qualche anno.
Tutto questo vuol dire che nel prossimo campionato ci saranno addirittura due squadre chiamate "Lotus", ed è una situazione grottesca, considerando che gli appassionati hanno aspettato per ben 15 anni il ritorno del glorioso marchio in Formula 1.
Pur non volendo sbilanciarmi nell'accordare i miei favori ad una delle due compagini, bisogna dire che il Gruppo Lotus, costruttore di vetture stradali sotto l'egida Proton, ha ripetutamente snobbato un eventuale impegno in Formula 1 nel corso degli ultimi anni, anche se richiesto a gran voce dai fans e qualche volta proposto da partner tecnologici e commerciali più o meno seri.
Poi, nel 2010 arriva il Team Lotus di Fernendes, che cerca di recuperare lo spirito dello storico Team, mantenendo anche la sede britannica, e di colpo il gruppo industriale comincia a interessarsi di Formula 1, dapprima contendendo il nome alla scuderia anglo-malese, e ora entrando in prima persona nella competizione.
La vicenda è ben lungi dall'essere definita, visto che nel prossimo anno un tribunale sarà chiamato a deliberare l'assegnazione dei diritti di utilizzo del nome "Team Lotus", ma lascia indubbiamente amarezza negli appassionati.

martedì 7 dicembre 2010

Webber aveva una spalla rotta

In occasione della presentazione del suo libro appena uscito in Australia, Mark Webber ha rivelato di aver disputato le ultime quattro gare della stagione 2010 con una frattura alla spalla, occorsa in seguito ad un incidente ciclistico la settimana precedente il Gran Premio del Giappone.
Mark avrebbe mantenuto segreto il suo infortunio per tutto il finale di stagione, con l'eccezione del suo fisioterapista e del medico ufficiale della Formula 1, che ne sarebbero stati informati. La rivelazione, che potrebbe sembrare una trovata promozionale, non è stata finora smentita dalle due persone informate dei fatti.
Il team manager della Red Bull, Chris Horner, ha dichiarato che sarebbe stato "simpatico" venire informati da Mark dell'accaduto e delle sue condizioni di salute, piuttosto che apprenderlo in seguito alla presentazione di un libro della cui pubblicazione non era nemmeno al corrente.
Sembra che in Red Bull esista qualche problema di comunicazione...
Probabilmente, Mark Webber ha programmato l'uscita del proprio libro, che voleva essere "celebrativo", nella speranza di un esito diverso del campionato. L'eventuale conquista del titolo iridato avrebbe garantito ben altre tirature alla pubblicazione dell'australiano, ma l'inattesa rivelazione dell'infortunio ha restituito un minimo di risonanza all'evento. Con questo non voglio assolutamente mettere in dubbio la veridicità delle affermazioni di Mark, dato che nessuna smentita è arrivata dal responsabile medico del campionato, Gary Hartstein.

martedì 30 novembre 2010

L'elenco iscritti al Mondiale 2011

La FIA ha reso noto l'elenco provvisorio delle iscrizioni al Campionato Mondiale di Formula 1 del 2011. Come previsto, nulla cambia per i top team (Red Bull, McLaren, Ferrari e Mercedes), i cui abitacoli sono "blindati" e occupati, per la prossima stagione, dagli stessi piloti del campionato appena concluso. Anche la Lotus ha mantenuto i due piloti 2010, mentre la Sauber ha affiancato il giovane Sergio Pérez al confermato Kobayashi.
In tutte le altre scuderie esistono tutt'ora dei posti vacanti, o comunque delle situazioni di incertezza. Per affiancare Kubica in Renault, oltre a quella di Petrov si vociferano le candidature di ben quattro piloti tedeschi, vale a dire Sutil, Glock, Hulkenberg e Heidfeld.
A raggiungere Barrichello in Williams potrebbe essere invece Pastor Maldonado (nella foto), fresco vincitore della GP2.
Non ci sono ancora certezze in Force India che, oltre a Sutil e Liuzzi, sta prendendo in considerazione i nomi di Chandok, Heidfeld e diResta. La Toro Rosso non ha ancora comunicato ufficialmente i nomi dei suoi piloti, ma la conferma di Buemi ed Alguersuari è data per certa.
Per la HRT si fanno i nomi di Klien, Senna, de la Rosa e Hülkenberg, mentre la Virgin è in trattativa con Glock, van der Garde, d'Ambrosio e di Grassi.

Elenco Iscritti provvisorio al Campionato Mondiale FIA di Formula 1 2011

Red Bull Racing
1. Sebastian Vettel
2. Mark Webber

Vodafone McLaren Mercedes
3. Jenson Button
4. Lewis Hamilton

Scuderia Ferrari Marlboro
5. Fernando Alonso
6. Felipe Massa

Mercedes GP Petronas F1 Team
7. Michael Schumacher
8. Nico Rosberg

Renault F1 Team
9. Robert Kubica
10. NC

AT&T Williams
11. Rubens Barrichello
12. NC

Force India F1 Team
14. NC
15. NC

Sauber F1 Team
16. Kamui Kobayashi
17. Sergio Pérez Mendoza

Scuderia Toro Rosso
18. NC
19. NC

Team Lotus
20. Jarno Trulli
21. Heikki Kovalainen

HRT F1 Team
22. NC
23. NC

Marussia Virgin Racing
24. NC
25. NC

sabato 20 novembre 2010

Le pagelle del mondiale 2010

L'automobilismo, si sa, è uno sport anomalo, che permette al talento di emergere solo se assistito dalla competitività del mezzo meccanico. Per le valutazioni dei piloti ho voluto allora "sdoganare" del tutto il loro merito dal risultato finale ottenuto, giudicandoli in relazione al contesto in cui si sono trovati ad esprimersi.

Rosberg: 10 - E' stato il primo in classifica tra i piloti delle "altre" scuderie, quelle che non potevano permettere di lottare per la vittoria nemmeno in una singola gara. Di più, è stato in grado di "doppiare" (142 punti contro 72) un compagno di squadra scomodo come Michael Schumacher. Forse sarebbe il momento di dare finalmente una monoposto top a Nico. Mi sbilancio: se avesse avuto una Red Bull sarebbe stato lui, il Campione del Mondo.

Kubica: 10 - Autentico purosangue, costretto a mordere il freno con una Renault forse non disastrosa, ma di certo non al livello delle vetture top. E', insieme a Rosberg, un'altra vittima della "blindatura" dei pochi abitacoli competitivi in Formula 1. Finchè non si libererà un posto nei top team saremo costretti a vederlo classificarsi dietro a piloti con meno talento di lui.

Kobayashi: 10 - Un debuttante come non se ne vedevano da anni. Frustrato a inizio stagione dai numerosi problemi tecnici della Sauber ha colto ogni singola occasione per far vedere di che pasta fosse fatto. Kamui non ha paura di nessuno e, a differenza di tanti blasonati colleghi, sa come si sorpassa, anche quando il suo mezzo non offre nessun vantaggio prestazionale.

Vettel: 9 - Non me la sento di dargli il massimo dei voti perchè la sua stagione non è stata esente da errori, ma è stato comunque il più forte tra i sei (quattro?) contendenti al titolo. Imbattibile sul giro singolo ha mostrato qualche limite nella gestione delle situazioni di gara, ma è giovane e, se colmerà tali lacune, diventerà ancora più forte. Onore al Campione del Mondo 2010.

Petrov: 9 - Ci volevano far credere che fosse una operazione pubblicitaria ma Vitaly si è presentato battagliando alla pari con uno scatenato Hamilton alla sua prima gara in Formula 1. La stagione è stata caratterizzata da alti e bassi, non sempre imputabili al pilota, ma chi è in grado di star davanti a Kubica (anche se solo in alcune occasioni) alla sua prima stagione, di stoffa ne deve avere da vendere.

Webber: 8 - L'avevo scritto prima di metà stagione: Mark non aveva la concentrazione necessaria per vincere il titolo. Ha rischiato ugualmente di vincerlo, complici gli errori della squadra e degli avversari, ma l'altalenanza delle sue prestazioni non gli ha permesso di compiere il "colpaccio" della carriera. E' probabile che si ritirerà senza titolo, e un pò dispiace, ma non ha fatto quanto avrebbe dovuto per raggiungere questo ambizioso traguardo.

Hamilton: 8 - Lo dicono in tanti, estimatori e detrattori: quando è in forma Lewis è in grado di compiere qualsiasi impresa. Il limite sembra però proprio uno stato di forma (o di concentrazione) altalenante, al di là delle prestazioni della sua McLaren (tutt'altro che costanti). Errori come quello di Monza diventano sempre più difficili da perdonare ad un Campione del Mondo. Però ci ha fatto vedere dei sorpassi niente male.

Barrichello: 8 - Alzi la mano chi avrebbe pensato di vedere il "vecchio" Rubinho, con una Williams dotata dello stesso motore delle vetture di "serie B", costantemente in zona punti nella seconda parte della stagione. Rubens ha mostrato una tenacia eccezionale, ed una dedizione encomiabile, che lo hanno portato a risultati incredibili come il quarto posto di Valencia ed il decimo posto finale in classifica.

Alonso: 7 - Ha rischiato di vincere il mondiale alla sua prima stagione in Ferrari, dopo due anni di "purgatorio" in Renault, ma Fernando non sembra più lo stesso dei titoli 2005/2006, rimasto forse segnato dalla drammatica stagione 2007, caratterizzata dal dualismo con Hamilton e dall'incredibile "regalo" del titolo a Raikkonen. Sicuramente veloce ma più ansioso e capriccioso di come lo conoscevamo, Fernando ha sbagliato molto durante la stagione, e non sempre è stato possibile "metterci una pezza". I ferraristi che lo insultavano ai tempi di Renault e McLaren, però, l'hanno subito adottato a nuovo idolo infallibile.

Button: 7 - Lasciare la scuderia con cui si è appena vinto il titolo per andare a fare il compagno di squadra del coccolato Hamilton in McLaren non è stata una scelta comoda per Jenson, e solo per questo merita rispetto. Alla fine ha concluso la stagione al quinto posto in classifica, subito dietro Lewis, e ritengo che sia comunque un risultato soddisfacente. Se avrà una McLaren al top per tutta la stagione sarà chiamato a dimostrare che il titolo del 2009 non è stato un "bluff".

Hulkenberg: 7 - Forse un pò oscurato da altri rookies come Kobayashi e Petrov, Nico ha comunque disputato una stagione positiva, andando a cogliere un inaspettato acuto con la pole position di Interlagos. Era difficile tenere il passo dell'esperto compagno di squadra Barrichello, ma Nico si è fatto vedere più di una volta in zona punti.

Heidfeld: 7 - Ripescato a fine stagione per sostituire de la Rosa in Sauber, Nick non si è fatto pregare per mostrare che il suo talento è rimasto inalterato, nonostante la "ruggine" accumulata. 6 punti conquistati in sole 5 gare, con una vettura non certo al top.

Massa: 6 - Più o meno in linea con le aspettative per la prima parte di stagione, Felipe stava facendo la sua gara dell'anno proprio in Germania, prima della "chiamata al dovere". Da quel momento in poi il brasiliano è stato sempre più deludente, e non credo che sia una coincidenza...

Schumacher: 6 - Criticare Michael nella stagione del suo rientro sarebbe un pò come sparare sulla croce rossa. Il quarantunenne pilota tedesco ha dimostrato un coraggio del tutto diverso da quello ostentato nel corso della sua carriera (macchiata da tanti episodi "dubbi") e anche solo per questo merita la sufficienza sulla fiducia. Naturalmente tutti si aspettano qualcosa in più per il prossimo anno...

Buemi: 6 - Probabilmente si attendeva di meglio dalla Toro Rosso, che è risultata l'ultimo team tra quelli "anziani", e le prestazioni del mezzo hanno condizionato la stagione di Sebastien, che è comunque riuscito a finire a punti in quattro occasioni.

Alguersuari: 6 - Stesso discorso del compagno di squadra. Jaime ha messo in mostra una apprezzabile grinta, pur relegato a lottare nelle retrovie dalla sua Toro Rosso. E' uno di quei piloti che andrebbero valutati su di un mezzo più competitivo.

Sutil: 5 - La Force India era attesa ad una stagione in cui potesse addirittura insidiare, in qualche occasione, i top team. Invece le prestazioni della squadra indiana sono calate per tutta la stagione, finendo in classifica dietro anche a Renault e Williams. Adrian ha pagato la scarsa competitività del mezzo ed è sembrato perdere lucidità e concentrazione. Dopo aver impressionato al debutto, ora rischia di venir dimenticato dai top team per una eccessiva permanenza in una squadra di secondo piano. Sarebbe un peccato.

de la Rosa: 5 - L'ultima chance della carriera per Pedro è stata frustrata prima da una Sauber inconsistente all'inizio della stagione e poi da un compagno di squadra "scomodo" come Kobayashi. Veloce lo è sempre stato ma qualcosa non ha funzionato ed ha subito l'onta della sostituzione prima della fine del campionato.

Liuzzi: 4 - La Force India, come detto, non è stata competitiva come ci si attendeva, ma il suo compagno di squadra è comunque stato capace di ottenere più del doppio dei punti di Vitantonio, la cui prestazione deve quindi essere considerata negativa.

Kovalainen, Trulli, Glock, Di Grassi, Chandhok, Senna, Yamamoto: S.V. - Difficile dare un voto a coloro che si sono sobbarcati l'ingrato compito di sviluppare le nuove monoposto, gareggiando in una categoria a parte, preferisco "rimandarli" alla prossima stagione. Esprimo solo un pizzico di amara delusione per il debutto pressochè disastroso di Bruno Senna che sembra aver dimostrato che il talento non è una "questione di geni"...

martedì 16 novembre 2010

La Red Bull avrebbe perso se avesse attuato i giochi di squadra consigliati dai "fini strateghi" italiani

In seguito alle ben note vicende di Hockenheim tutti i giornalisti e gli opinionisti italiani si sono affrettati a giustificare l'operato della Ferrari, seguiti a ruota dalle tante "pecore" (senza offesa per gli ovini) che affollano il nostro Bel Paese. E' così in tanti si sono riempiti la bocca con sentenze come "i giochi di squadra esistono sin dai tempi di Nuvolari"... a parte il fatto che Mazzoni e compagnia cantante sembrano far finta di dimenticare che l'articolo 39.1 del regolamento sportivo vieta gli "ordini di scuderia" e non i "giochi di squadra" (due cose ben diverse), visto che il suddetto articolo è stato introdotto nel 2002 e che Tazio Nuvolari è morto nel 1953, forse bisognerebbe regalare un pallottoliere a questi pensatori "indipendenti". Sarebbe come dire che l'uxoricidio non è reato perchè esiste dai tempi dell'antica Persia... beh, ci auguriamo che questi novelli giuristi non si sposino mai.
Ma i "fini strateghi" che hanno supportato l'illecita (è bene ricordarlo) condotta Ferrari si sono spinti oltre, criticando la Red Bull che non si omologava a tale standard di sportività imponendo ai suoi piloti un risultato deciso "a tavolino". In tanti hanno sostenuto che in Brasile avrebbero dovuto lasciar vincere Webber piuttosto che Vettel, in modo da massimizzare le possibilità di conquistare il titolo piloti. Ora, so che parlare col senno di poi è facile, ma la tentazione di fare due conti e sbugiardare la presunta "astuzia" di questi "esperti" è troppo forte. Se Vettel avesse lasciato passare Webber a Interlagos, ora si ritroverebbe con 7 punti in meno che avrebbero consentito ad Alonso di laurearsi campione del mondo. Non mi si venga a dire che con Webber a solo 1 punto di distacco da Alonso le cose si sarebbero svolte diversamente: Mark era evidentemente poco competitivo ad Abu Dhabi, lo si è visto sia in qualifica che in gara e non avrebbe saputo comunque sopravanzare Fernando. Dunque se i "giochi di squadra" alla fine non hanno pagato per la Ferrari, sarebbero risultati deleteri anche per la Red Bull, se li avesse attuati, e questo sarebbe bene ricordarlo a Mazzoni, Giovannelli and company, prima che tornino a sputare le loro sentenze.
Per una volta, lasciatemi difendere la Ferrari dai tanti "guru della strategia" che ora gridano allo scandalo accusando il muretto della scuderia italiana di incompetenza e chiedendo addirittura le dimissioni di qualcuno: seguendo i consigli di questi "esperti" perfino la Red Bull avrebbe perso il mondiale, quindi non hanno il minimo titolo per criticare la strategia adottata ad Abu Dhabi. Alonso e la Ferrari hanno fatto il loro dovere stando davanti a Webber, e non c'era modo di prevedere la ritrovata competitività di entrambe le McLaren. Per stare davanti a Rosberg e Petrov poi, l'unica soluzione sarebbe stata condividere il loro azzardo di fermarsi ai box in occasione del regime di safety car, soluzione impensabile per il leader della classifica.

domenica 14 novembre 2010

GP Abu Dhabi: Vettel rimette a posto le cose e va a prendersi il suo titolo di Campione del Mondo 2010

Rischiava di trasformarsi in una farsa questo ultimo atto del Campionato Mondiale 2010 di Formula 1, con Alonso che poteva permettere alla Ferrari di perpetrare l'ennesimo "scippo" della sua recente storia sportiva, dopo i tanti dell'era Schumacher. Ci ha invece pensato Sebastian Vettel, con un successo perentorio e cristallino, a ristabilire l'ordine dei valori sportivi, diventando il più giovane campione del mondo della storia della Formula 1.
10 pole position e 5 vittorie danno già la misura della sua superiorità in questo campionato, ma se aggiungiamo che stava dominando anche in altre 4 gare prima di essere ostacolato da problemi di varia natura e che è di gran lunga colui che ha compiuto più giri in testa, non rimane spazio per obiezioni. Nonostante i soli 23 anni di età Sebastian è stato, tra i contendenti al titolo, quello che ha sbagliato meno e che più ha saputo gestire la pressione, mostrando una superiorità netta.
Non ho mai negato di nutrire simpatie per Mark Webber, ed avrei avuto piacere che l'australiano vincesse il titolo come coronamento di una carriera troppo avara, ma bisogna essere obiettivi ed ammettere che il suo giovane compagno di squadra è stato più bravo di lui, e di tutti.
Il secondo Gran Premio di Abu Dhabi è stato un monologo di Vettel che ha avuto la meglio su Lewis Hamilton e Jenson Button, alla guida entrambi di una McLaren finalmente competitiva. Sebastian non ha sbagliato nulla, artigliando la pole position al sabato, nonostante uno scatenato Hamilton gliela abbia contesa fino all'ultimo secondo, e gestendo magistralmente la sua leadership nella gara (abbandonata solo momentaneamente in occasione dei pit-stop).
Ci hanno poi pensato alcuni tra i talenti migliori della Formula 1 a relegare Fernando Alonso in una posizione che non gli ha permesso di conservare il cospicuo margine di vantaggio che aveva su Vettel (ben 15 punti): Nico Rosberg, Robert Kubica e Vitaly Petrov sono infatti giunti ai piedi del podio, grazie anche ad una strategia vincente attuata da Mercedes e Renault.
Ancora una volta voglio sottolineare la bravura mostrata dal russo Vitaly Petrov su Renault che, su un circuito a lui sconosciuto, è riuscito a stare davanti in prova al suo velocissimo compagno di squadra Kubica, e a tenere dietro lo stesso Alonso per tutta la gara. Se Petrov restasse "a piedi" nel prossimo campionato, sarebbe l'ennesima ingiustizia perpetrata da una Formula 1 dominata dagli interessi economici e con i posti migliori sempre "blindati": gli abitacoli competitivi non sono mai più di 6, ed è un peccato che sicuri protagonisti come Rosberg e Kubica siano relegati su vetture di secondo piano e siamo sicuri che se ci fossero stati loro su McLaren e Ferrari, al posto ad esempio di Button e Massa, il campionato avrebbe avuto ben altro spessore e, probabilmente, esito diverso.

F.1 Abu Dhabi Grand Prix 2010 (Yas Marina Circuit)
1. Vettel, Red Bull-Renault 1h39m36.837s
2. Hamilton, McLaren-Mercedes + 10.1s
3. Button, McLaren-Mercedes + 11.0s
4. Rosberg, Mercedes + 30.7s
5. Kubica, Renault + 39.0s
6. Petrov, Renault + 43.5s
7. Alonso, Ferrari + 43.7s
8. Webber, Red Bull-Renault + 44.2s
9. Alguersuari, Toro Rosso-Ferrari + 50.2s
10. Massa, Ferrari + 50.8s
11. Heidfeld, Sauber-Ferrari + 51.5s
12. Barrichello, Williams-Cosworth + 57.6s
13. Sutil, Force India-Mercedes + 58.3s
14. Kobayashi, Sauber-Ferrari + 59.5s
15. Buemi, Toro Rosso-Ferrari + 1m03.1s
16. Hulkenberg, Williams-Cosworth + 1m04.7s
17. Kovalainen, Lotus-Cosworth + 1 lap
18. Di Grassi, Virgin-Cosworth + 2 laps
19. Senna, HRT-Cosworth + 2 laps
20. Klien, HRT-Cosworth + 2 laps
21. Trulli, Lotus-Cosworth + 4 laps

Classifica Campionato Mondiale Piloti
1. Vettel 256
2. Alonso 252
3. Webber 242
4. Hamilton 240
5. Button 214
6. Massa 144
7. Rosberg 142
8. Kubica 136
9. Schumacher 72
10. Barrichello 47
11. Sutil 47
12. Kobayashi 32
13. Petrov 27
14. Hulkenberg 22
15. Liuzzi 21
16. Buemi 8
17. De la Rosa 6
18. Heidfeld 6
19. Alguersuari 5

Classifica Campionato Mondiale Costruttori
1. Red Bull-Renault 498
2. McLaren-Mercedes 454
3. Ferrari 396
4. Mercedes 214
5. Renault 163
6. Williams-Cosworth 69
7. Force India-Mercedes 68
8. Sauber-Ferrari 44
9. Toro Rosso-Ferrari 13

mercoledì 10 novembre 2010

Perchè la Ferrari non merita il titolo

Alla vigilia dell'ultima gara del campionato la leadership di Fernando Alonso nella classifica piloti getta fosche ombre sulla credibilità del Campionato Mondiale 2010 di Formula 1. Ripercorriamo gli episodi che hanno viziato il campionato delle "rosse" e portato Alonso in una posizione assolutamente non meritata.

Bahrain, primo Gran Premio dell'anno: le Ferrari si presentano ai nastri di partenza con dei cerchi ruota dotati di appendici aerodinamiche rimuovibili. La soluzione sarebbe vietata dal regolamento, ma siccome la "propaggine" è realizzata nello stesso materiale del cerchio, viene fatta passare come una parte di un cerchio ruota "componibile". La FIA non indaga e la Ferrari mantiene l'eventuale vantaggio tecnico sugli altri concorrenti per tutta la durata del campionato.

Cina, quarto Gran Premio dell'anno: Alonso supera il compagno Massa con una manovra azzardata in entrata dei box, costringendo Felipe a "fare la coda" dietro di lui per il necessario cambio gomme. Per un episodio assimilabile, ma molto meno pericoloso, la McLaren era stata oggetto di una penalizzazione nel 2007, mentre nessuna sanzione viene applicata alla Ferrari.

5 maggio 2010, tra il quarto ed il quinto Gran Premio dell'anno: la Ferrari riceve l'autorizzazione dalla FIA a modificare i propri motori, in deroga al regolamento che vieta qualunque modifica nel corso del campionato. L'intervento viene fatto passare come utile alla sicurezza (?) ma da questo momento in poi i motori Ferrari ritrovano prima l'affidabilità e poi la competitività.

Monaco, sesto Gran Premio dell'anno: Felipe Massa attraversa la linea di delimitazione in uscita della corsia dei box, ma nessuna sanzione viene applicata, ed il pilota brasiliano porta a casa un quarto posto, sottraendo punti preziosi a chi lo segue.

Turchia, settimo Gran Premio dell'anno: dopo essere stato a lungo incapace di sorpassare il russo Petrov, Alonso decide di farsi strada "con le cattive" e con un contatto poco ortodosso causa una foratura alla Renault. Nessuna investigazione viene compiuta.

Germania, undicesimo Gran Premio dell'anno: è l'episodio più clamoroso. In Ferrari viene "fatto capire" a Massa (primo in classifica) che sarebbe il caso di lasciar passare Alonso. La FIA riconosce la Ferrari colpevole di infrazione all'articolo 39.1 del regolamento ma la sanziona con una semplice ammenda pecuniaria, nonostante il regolamento preveda pene che vanno fino alla squalifica dalla gara o addirittura l'esclusione dal campionato. Contraddicendo il famoso adagio "il crimine non paga", la Ferrari si ritrova con il congruo bottino di punti della infamante doppietta.

Ungheria, dodicesimo Gran Premio dell'anno: la Ferrari si dota di ali anteriori flessibili e, improvvisamente, si ritrova l'unica monoposto in grado di contrastare la Red Bull sul tortuoso tracciato di Budapest. Dalla successiva gara nuovi criteri di controllo argineranno il fenomeno delle ali flessibili, ma i punti raccolti sul Hungaroring sono ormai in cascina.

Belgio, tredicesimo Gran Premio dell'anno: Felipe Massa anticipa la partenza, come mostrato dalla prova video, ma nessuna investigazione viene compiuta e nessuna sanzione applicata.

Singapore, quindicesimo Gran Premio dell'anno: Fernando Alonso scatta dalla pole position e, per non farsi superare da Vettel effettua due cambi di traiettoria, nonostante sia vietato dal regolamento. Nessuna investigazione compiuta e lo spagnolo conquista la vittoria.

Corea, diciassettesimo Gran Premio dell'anno: in occasione del primo regime di Safety Car Fernando Alonso rallenta arbitrariamente, staccandosi da Vettel che lo precede e accumulando ben più delle 10 lunghezze previste dal regolamento. Nessuna sanzione comminata, nonostante lo stesso Vettel fosse stato penalizzato in Ungheria per la stessa infrazione.
Nel successivo regime di Safety Car, mentre Alonso è ai box per una fermata difficoltosa, Massa, inspiegabilmente, rallenta vistosamente proprio nell'ultimo settore, consentendo al compagno di squadra di uscire dai box davanti a se, posizione che gli consentirà poi di cogliere il successo in seguito al ritiro di Vettel.

Se la giustizia sportiva in Formula 1 fosse una realtà non solo Alonso non sarebbe in testa al campionato, ma non sarebbe neppure matematicamente in corsa per il titolo. Ai motivi di ordine "morale" possiamo aggiungere poi considerazioni sportive riguardo la prestazione di Alonso nel campionato: delle 5 vittorie ottenute lo spagnolo ne deve 2 al ritiro di chi aveva davanti, una ai ben noti ordini di scuderia, una ad un pit-stop particolarmente rapido e l'unica affermazione piuttosto netta è stata viziata dallo zigzagare in fase di partenza.
Per quanto mi riguarda, quindi, non solo mi auguro, per il bene della Formula 1, che Alonso non si fregi del titolo di Campione del Mondo, ma non lo riconoscerei tale nemmeno se la malaugurata ipotesi dovesse concretizzarsi.

domenica 7 novembre 2010

GP Brasile: Red Bull campione del mondo e di stile

Non c'è stato nessun gioco di squadra in casa Red Bull che ha lasciato che Sebastian Vettel cogliesse in Brasile un successo meritato nonostante ciò significhi ridurre le possibilità di vincere il titolo piloti per Mark Webber. Onore al merito, quindi, di una scuderia che ha conquistato matematicamente il mondiale costruttori 2010 giocando in maniera "pulita", merito che non sarebbe nemmeno da enfatizzare se non fosse che altri concorrenti non hanno mostrato altrettanta sportività.
Il Gran Premio del Brasile 2010 è stato piuttosto noioso, con le due Red Bull mai impensierite da nessun avversario ed un solo sorpasso tra i contendenti al titolo, quello di Alonso su Hamilton (classificati terzo e quarto), peraltro favorito da un errore dell'inglese che aveva un assetto inefficiente per le gomme morbide. La gara ha così mantenuto interesse solo grazie alla bagarre nelle retrovie che ha offerto qualche sorpasso (spettacolare quello di Sutil nel finale) e diversi contatti. Doveroso citare il giovane Nico Hulkenberg, autore di una sensazionale pole position al sabato, dovendosi poi accontentare dell'ottavo posto finale.
Ancora una volta da censurare la condotta dei commentatori Rai che, per l'intero weekend (trasmesse anche le prove libere) hanno continuato ad additare la strategia Red Bull di non imporre manovre di squadra, come fosse un assurda ingenuità, invece di stigmatizzare chi non ha mostrato altrettanta dignità.
Ora il circus iridato vola ad Abu Dhabi per il suo atto conclusivo, con Alonso ancora al comando della classifica piloti davanti a Webber e Vettel che, nonostante i molti errori commessi (o forse proprio per quelli), sono i campioni morali di questo 2010, comunque vada a finire.

F.1 Brasilian Grand Prix 2010 (Interlagos)
1. Vettel, Red Bull-Renault 1h33:11.803
2. Webber, Red Bull-Renault + 4.243
3. Alonso, Ferrari + 6.807
4. Hamilton, McLaren-Mercedes + 14.634
5. Button, McLaren-Mercedes + 15.593
6. Rosberg, Mercedes + 35.300
7. Schumacher, Mercedes + 43.400
8. Hulkenberg, Williams-Cosworth + 1 lap
9. Kubica, Renault + 1 lap
10. Kobayashi, Sauber-Ferrari + 1 lap
11. Alguersuari, Toro Rosso-Ferrari + 1 lap
12. Sutil, Force India-Mercedes + 1 lap
13. Buemi, Toro Rosso-Ferrari + 1 lap
14. Massa, Ferrari + 1 lap
15. Petrov, Renault + 1 lap
16. Barrichello, Williams-Cosworth + 1 lap
17. Heidfeld, Sauber-Ferrari + 1 lap
18. Kovalainen, Lotus-Cosworth + 2 laps
19. Trulli, Lotus-Cosworth + 2 laps
20. Glock, Virgin-Cosworth + 2 laps
21. Senna, HRT-Cosworth + 2 laps
22. Klien, HRT-Cosworth + 6 laps

Classifica Campionato Mondiale Piloti
1. Alonso 246
2. Webber 238
3. Vettel 231
4. Hamilton 222
5. Button 199
6. Massa 143
7. Rosberg 130
8. Kubica 126
9. Schumacher 72
10. Barrichello 47
11. Sutil 47
12. Kobayashi 32
13. Hulkenberg 22
14. Liuzzi 21
15. Petrov 19
16. Buemi 8
17. De la Rosa 6
18. Heidfeld 6
19. Alguersuari 3

Classifica Campionato Mondiale Costruttori
1. Red Bull-Renault 469
2. McLaren-Mercedes 421
3. Ferrari 389
4. Mercedes 202
5. Renault 145
6. Williams-Cosworth 69
7. Force India-Mercedes 68
8. Sauber-Ferrari 44
9. Toro Rosso-Ferrari 11

mercoledì 3 novembre 2010

Ferrari: ci son stati ordini di squadra anche in Corea?

Lo "scoop" proviene dalle pagine del settimanale Autosport, il periodico specializzato più autorevole in Europa, che sostiene che la notizia provenga da una fonte interna (non rivelata) alla Scuderia Ferrari.
In occasione del regime di Safety Car conseguente all'incidente tra Buemi e Glock, la Ferrari effettuava il pit stop di Alonso dopo aver già effettuato quello di Massa, incappando però in un inconveniente con un dado ruota che faceva perdere quasi 3 secondi allo spagnolo. Nonostante ciò Alonso riusciva a non perdere più di una posizione in classifica (quella guadagnata da Hamilton) e ad uscire dai box in terza posizione, proprio davanti al compagno di squadra.
Analizzando i tempi sul giro si evince che proprio nel giro 31 (quello del pit stop di Alonso) Massa ha girato ben 2,5 secondi più lentamente di Hamilton che lo precedeva e che, se non avesse rallentato, sarebbe rimasto davanti ad Alonso. Ovviamente Massa, in assenza di comunicazioni, non non avrebbe potuto sapere del problema occorso ai box al compagno di squadra e decidere autonomamente di rallentare.
L'assenza di qualsiasi clamore riguardo l'episodio dimostra che in Ferrari hanno accettato di perpetrare questi giochi in maniera più "sottile", se non altro per non minare ulteriormente la credibilità della FIA, che avrebbe comunque leggittimato anche un'altra eventuale manovra eclatante come quella di Hockenheim.

mercoledì 27 ottobre 2010

Webber voleva buttare fuori o Alonso o Hamilton?


Intervistato dopo l'incidente causato da Webber in Corea, Rosberg aveva dichiarato di non capire perchè l'australiano non avesse frenato, evitando di attraversare tutta la pista in seguito all'impatto con il muretto. Personalmente, non avevo fatto troppo caso a questa dichiarazione, e immagino sia lo stesso per la maggior parte di voi che leggete queste righe.
Ma dopo l'imprevedibile illazione attribuita oggi a Gerhard Berger, ammetto che l'episodio presenta qualche elemento di dubbio. L'ex pilota austriaco avrebbe dichiarato all'emittente "Servus TV" che Webber, vistosi spacciato, ha deliberatamente cercato di coinvolgere chi lo seguiva, molto probabilmente lo spagnolo Alonso o l'inglese Hamilton, rivali diretti nella lotta al titolo.
Effettivamente dal filmato dell'incidente sembra proprio che Webber non abbia nemmeno provato a frenare dopo l'impatto. Difficile dire se Webber abbia visto che Alonso era già transitato incolume al momento dell'impatto ma è possibile che abbia scambiato la Mercedes di Rosberg (che gli veniva incontro) per la McLaren di Hamilton, a causa della pioggia e della colorazione simile delle due monoposto.
L'insinuazione è piuttosto pesante, e non me la sento di sbilanciarmi in proposito: se, da un lato, ammetto di essere un estimatore di Webber, dall'altro ho già esternato più volte i miei dubbi sul rendimento dell'australiano in questo campionato, in cui troppi errori hanno denunciato una immaturità che non fa onore alla sua esperienza.
Voi cosa ne pensate?

domenica 24 ottobre 2010

GP Corea: Una Formula 1 idrorepellente. Alonso, inspiegabilmente graziato, coglie un successo immeritato.

Parliamoci chiaro, la pioggia vista sul circuito di Yeongam in occasione del primo Gran Premio della Corea del Sud non può essere affatto definita intensa. Sono innumerevoli le volte in cui la Formula 1 ha corso in condizioni nettamente peggiori. Nessuno vuole negare la priorità che la sicurezza deve avere sulla competizione sportiva ma qui c'è qualcosa che non va.
Il circuito di Yeongam è stato appena ultimato, secondo i progetti del più quotato architetto del momento: come è possibile che il drenaggio non permetta di gestire l'acqua portata da una pioggerellina come quella che ha battezzato l'autodromo?
E ancora, il problema maggiore sembra essere quello della visibilità: le monoposto moderne sollevano tantissima acqua, probabilmente a causa della loro conformazione strutturale e delle soluzioni aerodinamiche estreme.
Insomma, la sicurezza può essere perseguita in tanti modi, ma è evidente che non è stato fatto quello che si poteva fare per permettere alla Formula 1 di gareggiare in ogni condizione. Esistono campionati automobilistici dove, per regolamento, non si corre in condizioni di bagnato, ma la Formula 1 ha sempre annoverato, come sua caratteristica saliente, la sfida derivata dal gareggiare in qualsiasi condizione meteorologica. Ecco perchè un "teatrino" come quello andato in scena per oltre due ore in mondovisione a Yeongam, non è affatto edificante per la Formula 1.
La gara è stata caratterizzata da un doppio ritiro della Red Bull che stava altrimenti dominando: Webber è uscito di pista per un suo errore, coinvolgendo anche l'incolpevole Rosberg, mentre Vettel è stato tradito dal motore Renault, lasciando la vittoria ad Alonso.
La vittoria del ferrarista è però viziata da un episodio non chiaro: in occasione del regime di safety car conseguente l'incidente di Webber, Alonso non rispettava la regola che prevede il mantenimento di meno di 10 lunghezze dalla vettura precedente, accumulando addirittura oltre 10 secondi di distacco da Vettel che lo precedeva. Nonostante proprio tale regola sia stata applicata in Ungheria per negare la vittoria a Vettel, nessuna sanzione è stata invece comminata, questa volta, allo spagnolo.
Il risultato è che Alonso si ritrova ora al comando della classifica di un campionato che assume sempre più i connotati di una farsa.


F.1 Korean Grand Prix 2010 (Yeongam)
1. Alonso, Ferrari 2h48:20.810
2. Hamilton, McLaren-Mercedes + 14.999
3. Massa, Ferrari + 30.868
4. Schumacher, Mercedes + 39.688
5. Kubica, Renault + 47.734
6. Liuzzi, Force India-Mercedes + 53.571
7. Barrichello, Williams-Cosworth + 1:09.257
8. Kobayashi, Sauber-Ferrari + 1:17.889
9. Heidfeld, Sauber-Ferrari + 1:20.107
10. Hulkenberg, Williams-Cosworth + 1:20.851
11. Alguersuari, Toro Rosso-Ferrari + 1:24.146
12. Button, McLaren-Mercedes + 1:29.939
13. Kovalainen, Lotus-Cosworth + 1 lap
14. Senna, HRT-Cosworth + 2 laps
15. Yamamoto, HRT-Cosworth + 2 laps

Classifica Campionato Mondiale Piloti
1. Alonso 231
2. Webber 220
3. Hamilton 210
4. Vettel 206
5. Button 189
6. Massa 143
7. Kubica 124
8. Rosberg 122
9. Schumacher 66
10. Barrichello 47
11. Sutil 47
12. Kobayashi 31
13. Liuzzi 21
14. Petrov 19
15. Hulkenberg 18
16. Buemi 8
17. De la Rosa 6
18. Heidfeld 6
19. Alguersuari 3

Classifica Campionato Mondiale Costruttori
1. Red Bull-Renault 426
2. McLaren-Mercedes 399
3. Ferrari 374
4. Mercedes 188
5. Renault 143
6. Force India-Mercedes 68
7. Williams-Cosworth 65
8. Sauber-Ferrari 43
9. Toro Rosso-Ferrari 11

mercoledì 20 ottobre 2010

Gli orari del GP di Corea 2010


La Formula 1 sbarca per la prima volta in Corea dove tutto è ormai pronto per il terz'ultimo Gran Premio della stagione, sul nuovissimo tracciato di Yeongam.
Gli orari italiani dell'evento saranno gli stessi del recente Gran Premio del Giappone, salvo stravolgimenti dovuti al maltempo. Le previsioni parlano di tempo asciutto con della nuvolosità prevista solo per sabato, ma il meteo di questa zona è soggetto a forte variabilità.
Impossibile prevedere i valori in campo, data la totale assenza di dati per un circuito appena ultimato, ma tutti attendono di verificare se la nuova creazione dell'architetto Tilke permetterà i sorpassi come promesso.

F.1 Korean Grand Prix 2010 (Yeongam)
Practice 1: Venerdì 22 Ottobre, 03:00
Practice 2: Venerdì 22 Ottobre, 07:00
Practice 3: Sabato 23 Ottobre, 04:00
Qualifiche: Sabato 23 Ottobre, 07:00
Gara: Domenica 24 Ottobre, 08:00

domenica 10 ottobre 2010

GP Giappone: La Red Bull torna a dominare

Sul circuito di Suzuka in Giappone le Red Bull sono tornate ad occupare le posizioni che più sembrano competere loro in questo campionato, ovvero le prima due. Tanto in prova che in gara, le monoposto austriache hanno mostrato una superiorità tecnica evidente, sebbene non frustrante quanto quella vista in Ungheria. Vettel stavolta non ha sbagliato nulla e Webber si è dovuto accontentare del secondo posto finale alle spalle del compagno di squadra.
Il solo, bravissimo, Kubica su Renault è riuscito ad impensierire i due alfieri Red Bull, portandosi addirittura in seconda posizione dopo la partenza, ma si è poi dovuto arrendere per la perdita di una ruota, privando il Gran Premio di un sicuro protagonista.
Fernando Alonso, su Ferrari, ha svolto diligentemente il suo compito, chiudendo la gara in terza posizione e restando pertanto in lotta per il titolo, sebbene raggiunto in classifica da Vettel e distaccato di ulteriori 3 punti (14 in totale) da Webber.
Non accenna a finire la sfortuna di Hamilton, rimasto senza terza marcia quando stava girando più veloce delle stesse Red Bull, nel tentativo di tornare in lotta almeno per il podio, e ha dovuto accontentarsi del quinto posto dietro al compagno di squadra Button. Come avevamo predetto, le McLaren sembrano stare progressivamente abbandonando la lotta per il titolo con Hamilton e Button ormai a circa 30 punti dalla vetta della classifica.
Dietro a un tenace Michael Schumacher, giunto sesto su Mercedes, si è classificato un eccezionale Kobayashi su Sauber, che si conferma il miglior rookie dell'anno.

F.1 Japan Grand Prix 2010 (Suzuka)
1. Vettel, Red Bull-Renault 1h30:27.323
2. Webber, Red Bull-Renault + 0.905
3. Alonso, Ferrari + 2.721
4. Button, McLaren-Mercedes + 13.522
5. Hamilton, McLaren-Mercedes + 39.595
6. Schumacher, Mercedes + 59.933
7. Kobayashi, Sauber-Ferrari + 1:04:038
8. Heidfeld, Sauber-Ferrari + 1:09.648
9. Barrichello, Williams-Cosworth + 1:10.846
10. Buemi, Toro Rosso-Ferrari + 1:12.806
11. Alguersuari, Toro Rosso-Ferrari + 1 lap
12. Kovalainen, Lotus-Cosworth + 1 lap
13. Trulli, Lotus-Cosworth + 2 laps
14. Glock, Virgin-Cosworth + 2 laps
15. Senna, HRT-Cosworth + 2 laps
16. Yamamoto, HRT-Cosworth + 3 laps
17. Rosberg, Mercedes + 5 laps

Classifica Campionato Mondiale Piloti
1. Webber 220
2. Alonso 206
3. Vettel 206
4. Hamilton 192
5. Button 189
6. Massa 128
7. Rosberg 122
8. Kubica 114
9. Schumacher 54
10. Sutil 47
11. Barrichello 41
12. Kobayashi 27
13. Petrov 19
14. Hulkenberg 17
15. Liuzzi 13
16. Buemi 8
17. De la Rosa 6
18. Heidfeld 4
19. Alguersuari 3

Classifica Campionato Mondiale Costruttori
1. Red Bull-Renault 426
2. McLaren-Mercedes 381
3. Ferrari 334
4. Mercedes 176
5. Renault 133
6. Force India-Mercedes 60
7. Williams-Cosworth 58
8. Sauber-Ferrari 37
9. Toro Rosso-Ferrari 11

mercoledì 6 ottobre 2010

Il rush finale per il campionato 2010

A quattro gare dal termine, il Campionato Mondiale di Formula 1 2010 ha preso una direzione ben diversa da quello che lasciavano presagire le premesse ed i Gran Premi iniziali. Guardando la classifica piloti non c'è traccia di quello strapotere tecnico che la Red Bull aveva a più riprese mostrato. Certo, in testa c'è Mark Webber, ma Sebastian Vettel, che sembrava il "predestinato" al titolo mondiale, è solo quarto, e i primi cinque piloti sono racchiusi nello spazio di 25 punti, ovvero il "bottino" di una sola vittoria.
Andiamo dunque ad analizzare le possibilità di vittoria dei cinque contendenti, consapevoli di poter essere smentiti da nuovi sviluppi imprevisti, come quello della ritrovata competitività della Ferrari.
Sembra proprio quella di Alonso su Ferrari l'accoppiata più in forma al momento, e il campione spagnolo sembra aver smesso di sbagliare, forse per gratitudine alla squadra dopo il "regalo" di Hockenheim. L'eventuale titolo ferrarista presterebbe il fianco a una serie di valutazioni e polemiche inevitabili, a causa di diversi episodi nel corso della stagione, ma Fernando sembra proprio deciso a giocare le sue carte fino in fondo.
Mark Webber ha condotto una stagione tutt'altro che esente da errori, ma si ritrova in testa perchè i suoi avversari hanno sbagliato più di lui (e, ovviamente, perchè è sempre stato un pilota veloce). L'australiano meriterebbe senz'altro un titolo che sarebbe il coronamento di una carriera avara di soddisfazioni e ormai all'epilogo, ma non scommetteremmo sulla sua tenuta psicologica, visti i limiti espressi ripetutamente.
Inutile nasconderlo: Lewis Hamilton è stato il pilota che ha maggiormente messo in mostra il suo innegabile talento, ma qualche errore e tanta sfortuna gli hanno impedito di essere in testa alla classifica nel momento cruciale del campionato. Ed ora le cose si complicano ancora per il pilota inglese, visto che la sua McLaren non sembra all'altezza delle prestazioni espresse da Ferrari e Red Bull.
Sebastian Vettel è giovane e avrà modo di lottare ancora per altri titoli mondiali ma quella che ha avuto in questo campionato era una chance troppo ghiotta per essere gettata al vento. Dopo un inizio frustrato dalla scarsa affidabilità della sua monoposto, Seb ha commesso qualche ingenuità che lo ha relegato in questa posizione scomoda (21 punti di ritardo dalla vetta). Una sua rimonta però appare tutt'altro che impossibile.
Difficile dire se la quinta posizione attuale rappresenti un bilancio positivo o negativo per Jenson Button. Siamo convinti che in molti, alla vigilia del campionato, hanno pensato che il campione del mondo in carica andasse a fare "lo scudiero" in McLaren, dovendo adattarsi a una nuova squadra e con un compagno come Hamilton (capace di mettere in crisi persino Alonso al suo debutto). Invece Jenson ha saputo capitalizzare la disordinata situazione iniziale del campionato, trovandosi addirittura in testa alla classifica. Sul piano velocistico paga qualcosa nei confronti del suo compagno di squadra ma non dimentichiamoci che in pochi potrebbero competere con Hamilton a parità di mezzi. Le sue chances sono in realtà frustrate più dallo stato di forma della McLaren che non da propri limiti.
Questa dunque la situazione attuale. Se qualcosa non interverrà a scombinare i valori tecnici visti in pista a Singapore, la lotta per il titolo potrebbe presto restringersi ai due piloti Red Bull ed alla Ferrari di Alonso. Non ci resta che attendere il responso della pista.

domenica 26 settembre 2010

GP Singapore: Vince Alonso su un prudente Vettel. Webber elimina Hamilton.

Sotto i riflettori del Gran Premio notturno di Singapore la Ferrari ha confermato la ritrovata competitività andando a conquistare la vittoria dalla pole position con Fernando Alonso. Lo spagnolo, per una volta, è stato autore di una partenza azzeccata e, a dirla tutta, poteva anche risparmiarsi i due cambi di traiettoria (ma non erano vietati?) con cui ha arginato il compagno di prima fila Vettel.
I due manterranno le prime posizioni fino alla bandiera a scacchi, gestendo diligentemente i pit stop ed i regimi di safety car occorsi durante la gara. La Red Bull avrebbe potuto osare di più, dapprima tenendo in pista Vettel più a lungo nel tentativo di accumulare margine per il pit stop, e poi esortando Vettel a tentare almeno un assalto alla leadership, viste le prestazioni mostrate dalla monoposto del pilota tedesco.
Le due McLaren di Hamilton e Button sono parse decisamente meno a posto delle rivali con le gomme morbide ed hanno accumulato nel primo stint un ritardo che le ha definitivamente tagliate fuori dalla lotta per il primato. Mark Webber ha giocato la carta del pit stop anticipato in occasione del primo regime di safety car e la strategia lo ha portato proprio davanti alle McLaren. Ma alla ripartenza dal secondo regime di safety car uno scatenato Hamilton approfittava di un concitato doppiaggio per portarsi prepotentemente davanti all'australiano che decideva di non voler subire l'onta del sorpasso e speronava così la McLaren costringendola al ritiro. Dopo il tamponamento di Melbourne questa è la seconda volta che Hamilton viene eliminato da Webber.
Per Lewis si tratta di un ritiro pesante, dopo l'ingenuo errore commesso a Monza. Per Mark si tratta dell'ennesimo episodio che denuncia la sua immaturità agonistica (a dispetto di quella anagrafica) e ci riporta alle considerazioni fatte dopo il Gran Premio di Valencia, in cui avevamo pronosticato Webber come non "tagliato" per il titolo iridato. E invece in testa al Mondiale c'è proprio lui, il che ci porta ad altre considerazioni: c'è chi dice che la vittoria arriderà a chi sbaglia di meno, ma sembra proprio che quest'anno si faccia a gara a chi sbaglia di più. Ovviamente ci fa piacere assistere ad un campionato incerto, ma fa specie vedere tanti errori dai piloti dei top team, soprattutto quando un fenomeno come Kubica è costretto a dare spettacolo nelle retrovie con una monoposto meno performante.

F.1 Singapore Grand Prix 2010 (Singapore)
1. Alonso, Ferrari 1h57:53.579
2. Vettel, Red Bull-Renault + 0.293
3. Webber, Red Bull-Renault + 29.141
4. Button, McLaren-Mercedes + 30.384
5. Rosberg, Mercedes + 49.394
6. Barrichello, Williams-Cosworth + 56.101
7. Kubica, Renault + 1:26.559
8. Sutil, Force India-Mercedes + 1:52.416
9. Hulkenberg, Williams-Cosworth + 1:52.791
10. Massa, Ferrari + 1:53.297
11. Petrov, Renault + 1 lap
12. Alguersuari, Toro Rosso-Ferrari + 1 lap
13. Schumacher, Mercedes + 1 lap
14. Buemi, Toro Rosso-Ferrari + 1 lap
15. Di Grassi, Virgin-Cosworth + 2 laps
16. Kovalainen, Lotus-Cosworth + 3 laps

Classifica Campionato Mondiale Piloti
1. Webber, 202
2. Alonso, 191
3. Hamilton, 182
4. Vettel, 181
5. Button, 177
6. Massa, 125
7. Rosberg, 122
8. Kubica, 114
9. Sutil, 49
10. Schumacher, 46
11. Barrichello, 39
12. Kobayashi, 21
13. Petrov, 19
14. Hulkenberg, 18
15. Liuzzi, 13
16. Buemi, 7
17. De la Rosa, 6
18. Alguersuari, 3

Classifica Campionato Mondiale Costruttori
1. Red Bull-Renault, 383
2. McLaren-Mercedes, 359
3. Ferrari, 316
4. Mercedes, 168
5. Renault, 133
6. Force India-Mercedes, 62
7. Williams-Cosworth, 57
8. Sauber-Ferrari, 27
9. Toro Rosso-Ferrari, 10

giovedì 16 settembre 2010

La Lotus verso un radioso futuro (motorizzato Renault?)

I "rumors" nei box davano da alcune settimane il Team Lotus vicino alla fornitura di motori Renault già dal prossimo anno ma l'ipotesi comincia ora a prendere corpo. L'unico impedimento, l'accordo triennale per i motori Cosworth, è infatti venuto a cadere nei giorni scorsi con l'annuncio ufficiale della interruzione del contratto con mutuo accordo delle due parti.
I fans del glorioso team inglese, già galvanizzati dai progressi mostrati a Monza proprio ad un anno esatto dall'annuncio del ritorno in Formula 1, sono ora in fibrillazione per gli attesi sviluppi relativi al futuro: il team manager Tony Fernandes ha infatti rivelato che nel corso del prossimo Gran Premio di Singapore verrà dato un importante annuncio.
Inutile dire che l'argomento più probabile di tale annuncio ufficiale pare essere proprio quello relativo alla eventuale fornitura di propulsori Renault per le prossime stagioni. Ricordiamo che i tecnici Lotus sono già al lavoro sul telaio per il 2011 ormai da da settimane e che il passaggio ad uno dei motori più performanti del lotto non può che far crescere le aspettative intorno al pur giovanissimo team.

domenica 12 settembre 2010

Monza: il pit stop regala la vittoria alla Ferrari

A scanso di equivoci, diciamo subito che la Ferrari è stata la scuderia che meglio ha lavorato nel corso del weekend brianzolo, riuscendo a trovare il miglior setup per la gara. Nonostante ciò, la (prevedibile) brutta partenza di Alonso dalla pole ha permesso a Jenson Button di prendere la posizione di testa, riuscendo ad amministrare diligentemente la situazione, e avrebbe potuto ottenere il massimo risultato se i meccanici McLaren non avessero vanificato trentacinque giri di strenua difesa con una operazione di cambio gomme durata ben 4,2 secondi. Basti pensare che i meccanici Red Bull avevano compiuto la stessa operazione in soli 3,7 secondi per comprendere come Alonso sia poi riuscito, al giro successivo, a rientrare in pista dal pit stop praticamente affiancato all'avversario, con il vantaggio della traiettoria interna per la successiva chicane. A quel punto lo spagnolo non correva più nessun rischio di essere attaccato da una McLaren con un maggior carico aerodinamico ed una minore velocità in rettilineo.
Detto del duello per la vittoria (cui Massa, terzo, ha fatto da spettatore) va segnalato l'ingenuo errore di Hamilton che è arrivato al contatto con Massa nel primo giro, rompendo la sospensione anteriore destra. Errore ancor più grave considerato che l'inglese affrontava il Gran Premio di Monza con la leadership del campionato da difendere.
In Red Bull sapevano di dover limitare i danni sul tracciato brianzolo ma immaginiamo che, dopo le prove libere di venerdì e sabato, avevano pensato di poter cogliere qualcosa in più del quarto e sesto posto sotto la bandiera a scacchi con, nell'ordine, Vettel e Webber.
Ottimo il quinto posto di Rosberg, alla luce delle prestazioni di una Mercedes che nemmeno nei circuiti veloci sembra riuscire a trovare il bandolo della matassa, nonostante un motore tra i più performanti. Bene anche Hulkenberg su Williams che oltre ad aver colto il settimo posto ha anche mostrato gli artigli in occasione del duello con Webber, forse azzardando anche qualcosina di troppo.
Completano la zona punti, nell'ordine, Kubica su Renault, Schumacher su Mercedes e Barrichello su Williams.
Nella classifica provvisoria del campionato Webber scavalca Hamilton in vetta, mentre Alonso scavalca sia Vettel che Button, portandosi al terzo posto con 16 punti di ritardo dal secondo. L'ombra di un campionato condizionato dal discusso risultato di Hockenheim e dalla mancata sanzione per la Ferrari, si fa più minacciosa...

F.1 Italian Grand Prix 2010 (Monza)
1. Alonso, Ferrari 1h16:24.572
2. Button, McLaren-Mercedes + 2.938
3. Massa, Ferrari + 4.223
4. Vettel, Red Bull-Renault + 28.193
5. Rosberg, Mercedes + 29.942
6. Webber, Red Bull-Renault + 31.276
7. Hulkenberg, Williams-Cosworth + 32.812
8. Kubica, Renault + 34.028
9. Schumacher, Mercedes + 44.948
10. Barrichello, Williams-Cosworth + 1:04.200
11. Buemi, Toro Rosso-Ferrari + 1:05.00
12. Liuzzi, Force India-Mercedes + 1:06.100
13. Petrov, Renault + 1:18.900
14. De la Rosa, Sauber-Ferrari + 1 lap
15. Alguersuari, Toro Rosso-Ferrari + 1 lap
16. Sutil, Force India-Mercedes + 1 lap
17. Glock, Virgin-Cosworth + 2 laps
18. Kovalainen, Lotus-Cosworth + 2 laps
19. Di Grassi, Virgin-Cosworth + 2 laps
20. Yamamoto, HRT-Cosworth + 2 laps

Classifica Campionato Mondiale Piloti
1. Webber 187
2. Hamilton 182
3. Alonso 166
4. Button 165
5. Vettel 163
6. Massa 124
7. Rosberg 112
8. Kubica 108
9. Schumacher 46
10. Sutil 45
11. Barrichello 31
12. Kobayashi 21
13. Petrov 19
14. Hulkenberg 16
15. Liuzzi 13
16. Buemi 7
17. De la Rosa 6
18. Alguersuari 3

Classifica Campionato Mondiale Costruttori
1. Red Bull-Renault 350
2. McLaren-Mercedes 347
3. Ferrari 290
4. Mercedes 158
5. Renault 127
6. Force India-Mercedes 58
7. Williams-Cosworth 47
8. Sauber-Ferrari 27
9. Toro Rosso-Ferrari 10

mercoledì 8 settembre 2010

Ferrari graziata, come previsto

Si è da poco conclusa, a Parigi, la sessione del Consiglio Mondiale dello Sport Motoristico in cui si doveva discutere, fra le altre cose, della infrazione del regolamento commessa dalla Ferrari ad Hockenheim nell'impartire l'ordine di scuderia che ha decretato la vittoria di Fernando Alonso.
Come avevamo previsto, nessuna sanzione è stata comminata alla scuderia di Maranello oltre alla multa di 100.000 dollari inflitta nell'immediato dopo gara. L'influenza politica del Team Ferrari in seno alla FIA è ben nota da anni ma, alla luce del nulla di fatto scaturito da Parigi, l'udienza attesa da oltre un mese appare ora un pò come una farsa messa in scena per sedare le giuste rimostranze dei team concorrenti.
Ricordiamo che le sanzioni possibili andavano dalla semplice sottrazione dei punti ottenuti ad Hockenheim fino alla esclusione dal campionato. C'è solo da augurarsi che quei punti non diventino determinanti per l'assegnazione di un titolo, a beneficio dello sport.
Viene da chiedersi come farà la FIA ora a pretendere il rispetto dell'articolo 39.1 (divieto degli ordini che modifichino il risultato di una gara) per il resto del campionato. Se 100.000 dollari è la "tassa" da pagare per contravvenire a tale regola, c'è da scommettere che qualunque team sarebbe ben lieto di sborsare tale cifra per ottenere un risultato più favorevole alla propria classifica.

domenica 5 settembre 2010

Inaugurato il circuito Coreano

Nonostante le tante voci di ritardi incolmabili che si sono susseguite nelle settimane scorse, gli organizzatori del Gran Premio della Corea del Sud, in programma per il 24 ottobre, proseguono nel ruolino di marcia dei lavori necessari.
Nella giornata di ieri, sabato 4 settembre è così andato in scena il previsto evento dimostrativo che ha portato una monoposto di Formula 1 (oltre a vetture di altre categorie) a posare per la prima volta le ruote sull'asfalto coreano. E' stata quindi una Red Bull a girare sul tracciato di Yeongam, sebbene alla guida ci fosse il pilota della HRT Karun Chandok.
Il pilota indiano, che si è esibito davanti a 4000 spettatori, ha definito "interessante" il layout del nuovo tracciato, affermando che si potranno vedere dei sorpassi nel primo settore di pista (il più veloce). Chandok ha inoltre dichiarato che la maggior parte delle strutture logistiche sono praticamente ultimate, mentre c'è ancora del lavoro da fare sull'asfalto e sui cordoli.
Con quasi due mesi ancora a disposizione, gli organizzatori si dicono sicuri di completare tutti i lavori in tempo utile. Non ci resta che attendere.

domenica 29 agosto 2010

GP Belgio: Hamilton senza rivali a Spa

Che Lewis Hamilton fosse il pilota più in forma sul circuito di Spa Francorchamps lo si era capito fin dalla qualifiche in cui solo uno scroscio di pioggia defraudava il pilota inglese della pole position. Basti dire che nell'ultimo giro della sessione finale (la "Q3") Lewis è riuscito a staccare, sul bagnato, un tempo di soli 85 millesimi di secondo più lento della pole di Webber (ottenuta sull'asciutto).
L'andamento del Gran Premio ha rispettato il copione di tutto il weekend con continua alternanza tra condizioni di asciutto e bagnato, che ha vivacizzato non poco la gara. Hamilton ha preso il comando con la sua McLaren fin dalla prima curva e non lo ha più lasciato fino alla bandiera a scacchi, riuscendo ad evitare le innumerevoli insidie presentate dalla anomala gara, compreso un fuori pista negli ultimi giri che deve aver causato sudori freddi al pilota britannico.
Alle sue spalle Webber (Red Bull) e Kubica (Renault) si sono dimostrati i più solidi avversari, pur senza impensierire mai il leader della competizione, con il polacco costretto a cedere il secondo posto all'australiano per un errore ai box.
Ai piedi del podio è giunto il ferrarista Felipe Massa, autore di una gara diligente, davanti ai bravi tedeschi Sutil (Force India) e Rosberg (Mercedes), entrambi molto aggressivi sul tecnico tracciato di Spa. Ancora una volta a punti il giapponese Kobayashi su Sauber, ottavo dietro a Michael Schumacher (Mercedes).
Sebastian Vettel su Red Bull ne ha combinate un pò di tutti i colori, causando la collisione che metteva fuori gioco la McLaren di Button. A essere onesti la conseguente penalizzazione di "drive-thru" è sembrata piuttosto immotivata, vista l'evidente mancanza di intenzionalità di quello che è apparso chiaramente come un errore di guida da parte del tedesco. La prima guida Ferrari, Fernando Alonso, non è mai stato in gara, sia per la posizione di partenza (decimo in griglia) sia per le successive vicissitudini di gara, concretizzatesi in un tamponamento da parte di Barrichello, ed in un conclusivo errore di guida che lo costringeva al ritiro.
La pista di Spa si rivela ancora una volta capace di esaltare i talenti più puri, al di la di condizioni atmosferiche che non hanno modificato più di tanto le strategie (come era invece avvenuto, per esempio, in Cina), e di indurre all'errore chi non mantiene i nervi saldi. Purtroppo sono sempre meno i circuiti con queste caratteristiche in un calendario letteralmente invaso dalle anonime piste progettate dall'Ingegner Tilke.

F.1 Belgian Grand Prix 2010 (Spa - Francorchamps)
1. Hamilton McLaren-Mercedes 1h29m04.268s
2. Webber Red Bull-Renault +1.571
3. Kubica Renault +3.493
4. Massa Ferrari +8.264
5. Sutil Force India-Mercedes +9.094
6. Rosberg Mercedes +12.359
7. Schumacher Mercedes +15.548
8. Kobayashi Sauber-Ferrari +16.678
9. Petrov Renault +23.851
10. Alguersuari Toro Rosso-Ferrari +29.457
11. Liuzzi Force India-Mercedes +34.831
12. De la Rosa Sauber-Ferrari +36.019
13. Buemi Toro Rosso-Ferrari +39.895
14. Hulkenberg Williams-Cosworth +1 lap
15. Vettel Red Bull-Renault +1 lap
16. Kovalainen Lotus-Cosworth +1 lap
17. Di Grassi Virgin-Cosworth +1 lap
18. Glock Virgin-Cosworth +1 lap
19. Trulli Lotus-Cosworth +1 lap
20. Yamamoto HRT-Cosworth +2 laps

Classifica Campionato Mondiale Piloti
1. Hamilton 182
2. Webber 179
3. Vettel 151
4. Button 147
5. Alonso 141
6. Massa 109
7. Kubica 104
8. Rosberg 102
9. Sutil 45
10. Schumacher 44
11. Barrichello 30
12. Kobayashi 21
13. Petrov 19
14. Liuzzi 12
15. Hulkenberg 10
16. Buemi 7
17. De la Rosa 6
18. Alguersuari 4

Classifica Campionato Mondiale Costruttori
1. Red Bull-Renault 330
2. McLaren-Mercedes 329
3. Ferrari 250
4. Mercedes 146
5. Renault 123
6. Force India-Mercedes 57
7. Williams-Cosworth 40
8. Sauber-Ferrari 27
9. Toro Rosso-Ferrari 11