
Ciò che ha alimentato la polemica è stato l'atteggiamento iniziale del management della scuderia (Helmut Marko in testa) di negare la responsabilità del giovane tedesco Vettel nella collisione avvenuta, a loro dire, a causa del poco spazio lasciato da Webber al compagno durante l'attacco. Che il tedesco abbia poi brutalmente (e stupidamente, viste le conseguenze) tagliato la strada al compagno, sarebbe stata solo una conseguenza dell'iniziale ostruzionismo dell'australiano.
In seguito a queste dichiarazioni, ed a tutti i sondaggi che vedevano invece proprio Vettel incolpato dell'accaduto dagli appassionati, la Red Bull è stata accusata di palese favoritismo nei confronti del giovane tedesco, da autorevoli voci della stampa internazionale (ed ex piloti di Formula 1).

Una minor riserva di carburante sulla vettura del leader Webber avrebbe poi ulteriormente giustificato la manovra di Vettel e le aspettative del team che l'austriaco si facesse da parte (pur senza nessun ordine di scuderia).
Insomma, se la Red Bull è stata oggetto di "molestie mediatiche" in questi ultimi 10 giorni, bisogna dire che se l'è un pò cercata... a conferma di ciò arriva ora l'ammissione da parte del Team Manager Christian Horner che colpevolizzare Webber per l'accaduto, sia stato uno sbaglio.

I valori in campo sembrerebbero ora meglio delineati, con Red Bull e McLaren in fuga rispetto alle avversarie. In Turchia la Ferrari era stata raggiunta non solo dalla Mercedes, ma anche dalla Renault, con la Force India che sembra predestinata al sesto posto in campionato. La Sauber, autentica delusione di inizio stagione, sembra in lenta ripresa e lancia il suo assalto alle posizioni di rincalzo occupate da Williams e Toro Rosso.
Tra i nuovi team, nuove soluzioni aerodinamiche verranno introdotte tanto da Lotus quanto da Virgin, che hanno l'ambizioso obiettivo di tentare l'aggancio con i "vecchi" entro la fine della stagione.
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