
Quando un influente personaggio italiano (che sia un politico, un industriale o un intellettuale) esprime pubblicamente il suo pensiero, la stampa nostrana riferisce tali dichiarazioni come fossero una inoppugnabile verità, gettando in pasto alla sua audience addomesticata la lusinghiera tesi di una italica superiorità morale e culturale apparentemente indiscussa. Ma basta mettere il naso fuori dai patri confini (e grazie a internet oggi chiunque potrebbe farlo) per scoprire che le suddette dichiarazioni vengono accolte diversamente dalla comunità internazionale.
Il Presidente della Ferrari,
Luca Cordero di Montezemolo, è stato recentemente protagonista di diversi exploit pubblici, dapprima riportando in auge la minaccia di una "scissione" del
Campionato Mondiale di Formula 1, poi chiedendo ancora la terza vettura per team, ed infine criticando le nuove regole per i motori previste per il 2013.

Riguardo la
scissione è stato lo stesso
Bernie Ecclestone, patron indiscusso della Formula 1, a minimizzare "bonariamente" la minaccia di Montezemolo: "Nessuno spaccherà in due la Formula 1" avrebbe dichiarato Ecclestone, "Luca è un bravo ragazzo, ma gli piace dire cose come questa, e poi dimentica cosa sta dicendo. Sono solo assurdità".
Sulla questione "
terza vettura" è invece intervenuto l'ex presidente della FIA,
Max Mosley, che avrebbe dichiarato a Auto Motor und Sport: "E' una assurdità, darebbe alle grandi scuderie ancora più potere, ma senza i piccoli team la Formula 1 morirebbe. Il problema con Luca è che lui non ha mai dovuto costruire un team da zero, e non ha idea di quanto sia duro il lavoro dei nuovi team. La Formula 1 ha già molti problemi e Luca li sta ingigantendo invece di contribuire a risolverli".

Infine, la questione dei
motori 2013 che, lo ricordiamo, dovranno essere dei 4 cilindri sovralimentati con cilindrata limitata a 1.600 cc. Montezemolo ha recentemente dichiarato che non ha senso costruire motori più piccoli di un sei cilindri, probabilmente pensando alla produzione stradale della Ferrari, che costruisce esclusivamente supercar da centinaia di migliaia di euro. Ma la posizione dei motoristi "normali" è efficacemente riassunta dalle dichiarazioni del team manager Lotus,
Tony Fernandes, che considera le regole 2013 un enorme passo avanti per l'immagine della Formula 1: "Avremo finalmente una Formula 1 davvero legata all'industria automobilistica e attenta all'ambiente" avrebbe dichiarato ad Autosport, "Ridurremo i consumi del 35 per cento, il che è fenomenale. Tutti possono comprare un'auto con un motore 1.6 e questo renderà la Formula 1 più vicina al grande pubblico, oltre a ridurre i costi, permettendo di investire i soldi in direzioni migliori".
In conclusione, permettetemi di sperare che le posizioni di Montezemolo, all'estero, non siano viste come emblematiche del pensiero italiano, perchè non mi sentirei affatto a mio agio ad essere rappresentato da tali, stridenti opinioni.