martedì 6 luglio 2010

Metà stagione: uno sguardo ai valori in campo

Giunti al giro di boa di questo Campionato 2010 di Formula 1 è tempo di tastare il polso ai team impegnati nella stagione in corso.
Red Bull e McLaren sembrano aver consolidato una certa supremazia prestazionale che dovrebbe consentire alle due squadre di giocarsi i titoli piloti e costruttori fino alla fine. Se da un lato la Red Bull mostra un certo vantaggio tecnico nei confronti della rivale inglese (grazie soprattutto ad un miglior carico aerodinamico strutturale del telaio progettato da Adrian Newey), la McLaren potrebbe trovare giovamento in una coppia di piloti dal rendimento più redditizio sulla lunga distanza. Stanti le perplessità già menzionate riguardo l'affidabilità di Mark Webber, a contendersi il titolo piloti potrebbero essere i soli Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, con i rispettivi compagni di squadra nel ruolo di outsider.
La Ferrari, che è apparsa competitiva solo su alcuni tracciati, sembra relegata al terzo posto tra i costruttori, ma dovrà fare attenzione agli occasionali acuti della Renault con un sempre temibile Robert Kubica ed un sorprendente Vitaly Petrov.
In lizza per le stesse posizioni dovrebbe esserci anche la Mercedes di Rosberg e Schumacher ma il team tedesco sembra addirittura soggetto ad una lenta involuzione che lo sta portando a battagliare con Force India e Williams.
La squadra indiana, pur costantemente a punti, non ha, in realtà, compiuto passi in avanti rispetto alla scorsa stagione, mentre il team inglese sta lentamente tornando alle posizioni che gli competono.
La Toro Rosso ha avuto un comportamento altalenante che ne rende difficile una collocazione definitiva nella scala dei valori. Allo stesso modo, la Sauber, che aveva fatto la "voce grossa" nei test pre-campionato, si è trovata ridotta a più miti consigli anche e soprattutto a causa di problemi di affidabilità palesati dai motori Ferrari.
Tra i team debuttanti la Lotus sta inequivocabilmente svettando, con l'intento di staccarsi definitivamente dai fanalini di coda Virgin e Hispania per aggregarsi ai team di media classifica.
Sul fronte piloti sembra essere Hamilton a godere del miglior stato di forma, insieme a un Vettel che ha raccolto però meno di quanto avrebbe potuto. Jenson Button, nonostante il cambio di scuderia e le critiche che lo vorrebbero campione "immeritato" sta in realtà disputando un campionato più che onesto e probabilmente in pochi lo avrebbero pronosticato al secondo posto della classifica di metà stagione.
Sembrano invece in calo le quotazioni di Fernando Alonso, non tanto per i risultati ottenuti, quanto piuttosto per una serie di episodi che rischiano di metterne in discussione la proverbiale solidità (dalla partenza anticipata in Cina, all'incidente in prova a Montecarlo).
Chi non manca mai di spremere quanto possibile dalla propria monoposto è invece Kubica che ha il merito di aver riportato un briciolo di convinzione in un team Reanault che ha iniziato il 2010 decisamente sotto tono (dopo che per settimane se ne era vociferato addirittura il ritiro).
Veloce, affidabile e costante è ormai chiaramente il tedesco Sutil che sembra pronto per una monoposto di primo piano (sulla quale probabilmente non lo vedremo mai).
Non si esaurisce la seconda giovinezza di Barrichello, sempre pimpante sulla sua Williams, nonostante l'età ed un motore non al top.
La rivelazione dell'anno sembra però essere il debuttante russo Vitaly Petrov che non si fa mai pregare quando c'è da battagliare con avversari molto più esperti e blasonati di lui e che non manca di ottenere buone prestazioni velocistiche in prova.
Kobayashi si era invece rivelato già nello scorso campionato ma la Sauber 2010 non sembra essere il contesto migliore per mostrare le proprie capacità: chissà che l'acuto di Valencia non sia di stimolo per un finale di campionato dignitoso.
Concludiamo con una nota di solidarietà nei confronti del bravissimo Nico Rosberg, che ha trovato in Mercedes una situazione decisamente difficile, sperando che questa stagione di "purgatorio" non ne pregiudichi il prosieguo della carriera.

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