
Prima di allora, come piace tanto affermare agli opinionisti che affollano il nostro bel paese, "gli ordini di squadra sono sempre esisititi".
Una volta introdotte, però, le regole van fatte rispettare, altrimenti sono inutili. E così il Consiglio Mondiale degli sport motoristici ha ora decretato la scomparsa di tale regola, ancora una volta in seguito ad un eclatante episodio che ha avuto protagonista la Ferrari quando, nello scorso Gran Premio di Germania, Felipe Massa ha ceduto la leadership a Fernando Alonso.

C'è da scommettere che se la Ferrari venisse sorpresa a correre con un propulsore da 4500 cc di cilindrata invece dei previsti 2400 cc, tutti in Italia si affannerebbero a dire che tali cilindrate si usavano "da prima di Nuvolari", e la FIA si affretterebbe ad adeguare il regolamento tecnico.
Ancora una volta ci troviamo a rimpiangere che la "scissione" minacciata dalle scuderie "vassalle" del cavallino lo scorso anno non sia poi avvenuta sul serio: soltanto l'assenza di "questa" Ferrari potrebbe restituirci una Formula 1 davvero credibile.
Ottima decisione della FIA (anche se poteva fare meglio... ma lasciamo perdere, una volta tanto che fanno qualcosa di buono...) che ha rimediato al clamoroso errore storico che aveva compiuto con l'introduzione di questa norma assurda e che dal 2003 (campionato in cui entrò effettivamente in vigore) tutti i team (sopratutto i top team) hanno costantemente violato...
RispondiEliminaMi aspetterei lo stesso sdegno per la mancata squalifica della McLaren a Hockenheim 2008, tra l'altro punti decisivi per il mondiale.
RispondiEliminaAh, poi una cosa: veramente, la regola nacque dopo Australia '98 quando Mosley disse che i team order sarebbero stati vietati, solo che non c'era la regola specifica, ora cancellata, ma il 151.c. che, come clausola generale, poteva essere utilizzata per coprire la fattispecie in esame.