martedì 23 febbraio 2010

Ferrari scarica sulla FIA le proprie colpe

Da italiano mi secca ammetterlo, ma ci deve evidentemente essere un talento genetico o culturale tutto italiano nello "girare la frittata" a proprio vantaggio.
In un comunicato sul proprio sito ufficiale la Ferrari ha attaccato duramente la FIA per l'incertezza che aleggia sulla partecipazione dei nuovi teams al Mondiale di Formula 1 2010.
E' utile, a tal proposito, ricordare che nella scorsa stagione la Ferrari è stata protagonista di una dura lotta nei confronti della FIA per osteggiare la drastica riduzione dei costi voluta da Max Mosley (presidente uscente della Federazione). Il risultato di tale braccio di ferro è stato una dilazione ed un ridimensionamento della riduzione di costi prevista, che la solita stampa italiana non mancò di descrivere sensazionalisticamente come un "trionfo" Ferrari.
Da queste stesse pagine feci notare come tale concessione alle richieste di Ferrari e FOTA si sarebbe rivelata deleteria per l'attuazione dei progetti dei nuovi team, che avevano annunciato sì la propria adesione, ma ad una Formula 1 dai costi drasticamente ridotti!
Puntualmente, le difficoltà previste per i nuovi team, causate proprio dalla presa di posizione di Ferrari e FOTA, si sono verificate, ed ora la partecipazione al campionato di almeno una di queste (US F1) è in forte dubbio. Tralasciando il fatto che il lavoro di costante mediazione compiuto dalla FIA e da Ecclestone ha portato comunque più scuderie di quante ne fossero previste per il prossimo mondiale (Lotus si è aggiunta al gruppo, Sauber ha ripreso le redini del team della dimissionaria BMW, Stefan GP è addirittura "in coda" per un posto libero) appare davvero impudente che la Ferrari lanci i propri strali contro l'autorità sportiva colpevole solo di aver assecondato i "capricci" dei grandi costruttori.
In Ferrari sono in realtà seccati proprio per l'adesione dei nuovi team, che sono comunque dei veri "team" (come nella migliore tradizione della Formula 1) e non delle corazzate supportate dai colossi dell'industria motoristica. A Maranello si vorrebbe una Formula 1 "a numero chiuso", aperta solo alle grandi case costruttrici, a scapito dello spettacolo e della partecipazione degli appassionati.
Se questo, davvero, è il futuro della Formula 1, è un futuro che non ci piace: ricordiamo che le competizioni più ricche di spettacolo, sono state quelle degli anni '70, '80 e '90, in cui a gareggiare erano nomi come Brabham, Lotus, March, McLaren, Tyrrell, Williams, Ligier, Toleman, Jordan e Ferrari stessa (quando era ancora una "scuderia"). E se queste sono le mire della Ferrari, abbia almeno la decenza di perseguirle apertamente senza giocare con l'opinione pubblica, approfittando di un supporto ottuso e partigiano da parte dei suoi tanti fans e della stampa italiana.

1 commento:

  1. Concordo con ogni singola parola. Questo attacco da parte della Ferrari è assolutamente senza precedenti nella storia della Formula 1. Forse neanche Briatore sarebbe capace di scrivere volgarità intellettuali come quelle sputate sul sito Ferrari dal sedicente "Grillo Rampante".
    Battute a parte, ma se una qualunque delle vetture di queste nuove scuderie dovesse tagliare il traguardo davanti a una Ferrari, cosa dovremmo pensare? Che la Ferrari ha perso nei fatti una battaglia che voleva vincere a parole?
    Incredibile.

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